La cosa più preoccupante, da noi più volte stigmatizzata, era dovuta al massiccio ricorso al lavoro interinale (somministrazione di lavoro a tempo determinato) per soddisfare esigenze non certo temporanee ma che sono permanenti e stabili (il monitoraggio ambientale è il più importante tra i fini stituzionali dell’Agenzia). In una nostra interrogazione dell’ottobre 2017 avevamo messo nero su bianco i molteplici dubbi su tutta l’operazione di reclutamento, peraltro senza bandire un concorso pubblico, di un elevato numero (80) di unità di personale selezionate e contrattualizzate da un’agenzia interinale di somministrazione lavoro temporaneo. Come da noi più volte sottolineato, per le assunzioni degli interinali l’ARPAB può utilizzare solo i fondi europei (quindi non risorse FSC, che sono statali); questo per non incappare nelle limitazioni previste in apposite norme in materia di impiego di personale a tempo determinato negli enti pubblici. Inoltre, l’ARPAB è tenuta a rispettare il limite massimo del 20% di personale a tempo determinato (compreso gli interinali) rispetto al personale a tempo indeterminato in servizio presso l’Agenzia: applicando tale limite il personale a tempo determinato utilizzabile nel 2018 sarebbe pari a sole 36 unità.
In questo scenario di confusione e approssimazione gestionale e amministrativa, alcune delle più evidenti criticità del tanto decantato Masterplan, da noi segnalate già nell’ottobre 2017, paiono essere state riscontrate da Iannicelli solo nelle ultime ore del 2018: l’ARPAB ha, infatti, lanciato un vero e proprio SOS alla Giunta regionale tramite nota allegata ad una delibera a firma dello stesso Iannicelli datata 3 gennaio 2019. Finora sordo a qualsiasi invito a ripensare il Masteplan anche alla luce delle evidenziate criticità, Iannicelli si rimette alla Giunta Regionale per la risoluzione delle criticità che rischiano di compromettere il Masterplan. In particolare, la variazione della fonte di finanziamento per le spese del personale interinale (60 unità già in capo all'agenzia ed altre 22 da assumere), da fondi attinti al PO-FESR a fondi FSC (e quindi risorse statali e non comunitarie), apparirebbe vietata dalla normativa e potrebbe costituire illecito disciplinare innescando responsabilità erariale.
Chiederemo all'Assessore Pietrantuono di riferire in Consiglio su questa ennesima pagina oscura della decima legislatura regionale, augurandoci che risponda ai numerosi quesiti da noi posti già nell’ottobre 2017. Così in una nota Gianni Perrino, portavoce M5S Basilicata - Consiglio regionale.