Libia: barcone con 100 migranti a bordo in avaria. Toninelli: "In corso salvataggio"


ROMA - "La nave Sierra Leone, sotto coordinamento libico, sta iniziando a prendere a bordo i 100 migranti dal gommone. Tutto si svolge secondo le convenzioni internazionali, i naufraghi andranno a Tripoli. Seguo con attenzione, nella speranza che l'operazione si concluda senza problemi". A scriverlo su Twitter il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Danilo Toninelli.

Una nota di Palazzo Chigi a poi chiarito che a occuparsi dei soccorsi, per conto della Guardia costiera libica, è un mercantile battente bandiera del Sierra Leone e che i migranti verranno sbarcati non nella capitale libica ma a Misurata.

Nuovo barcone in avaria sulle coste libiche con 100 migranti a bordo. Il natante si trova in difficoltà 60 miglia a nord dalla città libica di Misurata. A renderlo noto Alarm Phone, call center di volontari che raccolgono richieste di soccorso in mare da parte di migranti. Su Twitter, Alarm Phone scrive che i passeggeri della barca hanno chiesto di non informare le autorità libiche della loro posizione.

La prima chiamata è pervenuta alle 11: "Alle 10 di questa mattina - spiega Alarm Phone -, siamo stati avvertiti di un'imbarcazione con 100 persone a bordo che stava tentando di attraversare il Mediterraneo. Alle 11 abbiamo ricevuto la loro prima posizione. Erano a 60 miglia al largo di Misurata (Libia), ma la situazione era calma e ci chiedevano di restare in standy, mentre tentavano di utilizzare un motore".

"Tra le 11:40 e le 12:20 - continua il sistema di allerta -, le persone hanno cominciato ad andare nel panico. Volevano che informassimo le autorità, ma non quelle libiche. Abbiamo fornito loro assistenza legale, spiegando che Libia e Italia avrebbero sostenuto la responsabilità libica per l'area in cui erano".

"Alle 12:20 - si legge - abbiamo ricevuto una nuova posizione. Erano a 12 miglia più a est e avevano problemi di navigazione. Un bambino è incosciente o morto. Il natante sta imbarcando acqua. Chiedono aiuto, anche se questo potrebbe significare tornare in Libia".