Ungolo (Presidente Palazzo Arte Cultura Lab 2019): "L’identità è un valore che non va sottratto"


MATERA - Come tanti ho letto l’articolo di Franco Arminio sul Corriere della Sera di ieri 18 gennaio 2019 e colgo il suo invito a partecipare al dibattito e commentare le sue considerazioni: “La diversità è un valore, la lezione di Matera”. Condivido la passione che anche in questa occasione l’autore manifesta nell’interpretare i nostri luoghi; la nostra gente; il nostro territorio; le vacche podoliche. Condivido la bellezza dei sassi che non deludono mai e approvo l’invito all’indulgenza verso gli organizzatori nel caso qualcosa non dovesse rispondere pienamente alle nostre aspettative. La diversità sì che è un valore! Il rispetto delle diversità e delle diverse identità è un valore! Un valore economico? Un valore culturale? Un valore morale?

Matera e la Basilicata fin qui hanno dimostrato che la diversità custodita dagli umili, dagli sfruttati e maltrattati alla lunga può diventare un valore economico. Se ben inserita nel circuito europeo delle kermesses culturali può trasformare la povertà in ricchezza. Si può osservare che questo è gioco facile quando si inondano cittadine di provincia di ingenti finanziamenti pubblici e questo forse è da intendere quale doveroso ristoro che la Basilicata riceve per lo sfruttamento esasperato delle sue risorse e l’impatto ambientale negativo che in questi anni i parchi eolici selvaggi e le estrazioni petrolifere hanno disseminato sull’intero territorio regionale. Temi importanti e largamente sofferti dalle popolazioni locali sui quali Franco Arminio non ha fatto cenno ma che oggi e per i prossimi anni saranno il terreno di scontro delle “diversità” su cui si combatteranno i sani campanilismi perché non sarà credibile la sempre più evidente disparità tra la Matera e gli altri. Questa era e sarà la vera sfida: mantenere delicati equilibri spalmando le opportunità per un riscatto e una crescita condivisa.

Ma rimaniamo nel tema manifestazioni culturali ed andiamo a Palazzo Lanfranchi, tempio e simbolo delle istituzioni culturali intorno al quale ruoteranno le manifestazioni durante tutto il 2019, simbolo dell’egemonia e del predominio della città sul resto del territorio. Qui, a seguito di espressi ricatti da parte del comune, il Ministero per i Beni Culturali ha istituito il museo di arte moderna e contemporanea, ora sede del polo museale regionale, attraverso l’esposizione di opere artistiche ricevute da altre comunità. Una intera sezione espone le opere più belle della ricca collezione d’Errico, risultato di un vero furto operato dal regime fascista ai danni della comunità di Palazzo San Gervasio. Una vicenda che ha visto il Ministero soccombere in ogni grado di giudizio e su cui incombe un ricorso per Cassazione presentato nei mesi scorsi dall’Ente Morale d’Errico proprietario delle opere artistiche e bibliografiche. Le Istituzioni nazionali, regionali e locali hanno perso l’appuntamento con Matera-Basilicata Capitale Cultura Europea 2019 per rimediare alle ingiustizie di un provvedimento ormai anacronistico ed elevarsi ad esempio morale da imitare. Così chi visiterà Palazzo Lanfranchi potrà ammirare i ritratti dei palazzesi Agostino, Vincenzo e Camillo d’Errico e le altre numerose tele fuori da ogni contesto a testimoniare l’espropriazione delle identità locali che le istituzioni culturali hanno operato. Riponiamo fiducia nel nuovo Ministro a cui è già stata sottoposta la questione.

La diversità è un valore ma non prendiamo lezioni dall’esempio di Matera. Così in una nota il Presidente Palazzo Arte Cultura Lab 2019, Gennaro Ungolo.