Ha debuttato a Potenza il tour teatrale 'Pais Live' di Rocco Mentissi

POTENZA - Si è svolta nei giorni scorsi a Potenza la prima teatrale di “Pais Live”, lo spettacolo che porta in scena il concept-album “Pais”, pubblicato lo scorso novembre dal compositore e pianista lucano Rocco Mentissi e dedicato alla fanciullezza e alle piccole comunità lucane in via di estinzione. Durante il concerto di debutto, che ha fatto registrare il tutto esaurito al Teatro “Francesco Stabile”, il maestro Mentissi ha eseguito al pianoforte le composizioni originali che formano il disco, accompagnato sul palco da Ivan Mentissi al clarinetto, Rocco Pio Raimondi alla tuba, Massimo De Carlo al basso fretless e al contrabbasso, Fabio Sabato alla batteria, Leonardo Corbo alle programmazioni elettroniche.

Rocco Mentissi ha voluto ringraziare il caloroso pubblico accorso, raccontando così il progetto: «Pais in fondo siamo adesso noi, Pais sono le persone che stanno insieme. La musica è soprattutto questo, stare insieme. ‘Pais, paidos’ in greco significa fanciullo, in dialetto tolvese o in dialetto lucano significa il paese. Sono partito da questa proporzione: il fanciullo sta all’uomo, come il paese sta alla città; e ho ricordato la mia infanzia, ho ricordato il casale, le rondini, i cieli azzurri, ho ricordato gli occhi dei vicini che con i miei nonni costituivano un’unica famiglia. Proprio come l’architettura, con le case una accanto all’altra, così erano gli esseri umani, uno accanto all’altro, perché non si poteva fare altrimenti. Pais è questo, è la casa dei miei nonni, la corsa, il gioco in strada, è ricordare il nido contadino dei miei nonni, dove io ho imparato l’umanità. “Povera anima felice” è un brano per loro, perché erano semplici, erano umili, erano frugali, erano umani e mi hanno insegnato che cos’è la vita e soprattutto il rispetto per l’essere umano.»

Il concerto si è aperto con il brano “In corsa”, a rievocare le corse a perdifiato da bambino dell’autore nel suo paese natale Tolve, per poi proseguire con “Povera anima felice”, in ricordo dei suoi nonni e dei loro insegnamenti, tornando con “Ludus” agli infiniti giochi in strada sotto gli occhi vigili del vicinato sempre affettuoso. Nel segmento successivo è stato presentato il cortometraggio ideato e prodotto dalla Workinbox_ per “Notturno”, quarto dei nove brani contenuti nel disco, in cui il buio della notte portatore di inquietudini viene rischiarato dal luccichio delle stelle che invitano a guardare con speranza al futuro. Lo spettacolo è andato avanti con “Terra”, brano che è un omaggio alla Basilicata, definita da Mentissi «terra di fate, di santi e di uomini dimenticati», e con “Il Santo”, rivisitazione dell’inno tradizionale dedicato dal popolo dei fedeli a San Rocco di Tolve. In chiusura gli ultimi tre brani dell’album: “Tarantella scritta ieri”, dal ritmo trascinante che richiama le radici popolari, “U fizz”, dedicata ad un vecchio compagno di giochi dal sorriso costante, e “Porte chiuse”, malinconico rimpianto per un tempo ormai perduto, ma anche invito a tornare in quei luoghi dell’infanzia così veri.