Lo dice il segretario provinciale dell’Unione territoriale del lavoro di Matera, Pino Giordano sul rapporto Svimez.
“I dati confermano che la Basilicata è in forte fase stagnante dal livello occupazionale, economico, strutturale, sociale. Sono indici che ci preoccupano, perché il gap potrebbe aumentare. Non possiamo dire – tuona Giordano – che dalla relazione precedente ad oggi, ci sia stato un cenno di cambiamento: la sanità registra livelli di trasferimenti verso altre regioni con dati preoccupanti, nel materano diverse imprese nel 2018 hanno portato i libri in tribunale. Per curarsi o per lavorare i cittadini che vivono in Basilicata sono costretti ad andare al Nord, dove sono presenti standard qualitativi maggiori per quanto riguarda sanità, istruzione, occupazione, scuola. Nei vari convegni Ugl svolti a Matera, sono state raccolte idee e riflessioni inserite in documenti consegnati alle Istituzioni con programmi di azioni efficaci per la rinascita economica, sociale e culturale del nostro territorio ma la precedente classe politica a trazione PD, solo perché l’Ugl in Basilicata è libera, di questi consigli ha fatto ‘orecchie da mercante’ incurante di importanti proposte da utilizzare come toccasana per colmare il vuoto che creava.
Occorrono misure straordinarie e di forte, quanto immediato, impatto sul piano degli investimenti pubblici, della fiscalità, degli incentivi all’occupazione e del contrasto alla povertà e serve soprattutto riallacciare il confronto con tutte le parti sociali, nessuna esclusa, che hanno molto da dire e da proporre. Necessita riportare sviluppo e crescita al Sud. Colpisce il fatto che, come riferisce Svimez, negli ultimi 15 anni paesi interi del territorio materano si sono spopolati/spostati al centro nord. Basterebbe poco per invertire la rotta, analizzando i punti di debolezza individuati dall’Ugl – conclude Giordano: Mancanza e sufficiente manutenzione di infrastrutture stradali e ferroviarie; Mediocre azione di comunicazione e integrazione tra settore culturale e settore dell’accoglienza turistica; Scarsi collegamenti ferroviari e su gomma tra le principali località turistiche regionali; Scarsa valorizzazione dei beni culturali e ambientali; Concorrenza delle strutture ricettive delle regioni vicine (Puglia). Tra le azioni di rilevante importanza per una mirata programmazione di rilancio territoriale, sociale, turistica ed economica della Basilicata”.