RUOTI - Il Comune di Ruoti, unitamente a Basilicata Circuito Musicale, Ateneo Musica Basilicata, Cosmopoli Associazione Culturale e il MIBAC, sta portando avanti un progetto importantissimo di diffusione della cultura musicale dal titolo “Suoni dal Mondo – Le tradizioni musicali senza confini”. L’iniziativa è iniziata oggi a Ruoti con i più piccoli, scegliendo di partire dalle scuole, con l’obiettivo di educare sin dalla tenera età all’attenzione musicale.
“Per me è estremamente importante diffondere una cultura trasversale, come amministrazione comunale abbiamo sentito la necessità di partire dai cittadini più piccoli perché è fondamentale farli crescere con la cultura dell’armonia, della condivisione, del rispetto. – ha affermato il sindaco Anna Maria Scalise - La musica ci offre un importante elemento riflessivo, soprattutto da emulare nella vita, più strumenti, ognuno con una propria sonorità, ma accordandoli e mettendoli insieme si ottiene una grande musica ed un grande concerto. La stessa cosa dovrebbe accadere tra le persone, al fine di rendere una società migliore e condivisa, nel rispetto dell’altro” - ha concluso il Sindaco.
Le attività sociali sono il campo di azione più significativo della musica di tradizione: la festa, con la sua potente dimensione comunitaria, sia essa cerimoniale o religiosa, è il momento nel quale l’espressione sonora tradizionale esplode predominante con tutte le sue interazioni simboliche e funzionali. La musica della festa è la più intensa forma di comunicazione comunitaria spontanea e ritualizzante.
“La nostra proposta progettuale Serenata Lucana - Suoni dal Mondo. Le tradizioni musicali senza confini nasce dall’idea, ardita ma certamente affascinante, di avvicinare e mescolare i timbri degli strumenti tradizionali con quelli della musica colta, in particolare gli strumenti ad arco – ha dichiarato Giovanna D’Amato Direttore artistico di Ateneo Musica Basilicata e fondatrice di Basilicata Circuito Musicale - Un connubio del tutto nuovo e mai sperimentato che offre la possibilità di rivisitare la musica popolare, realizzando un’offerta artistica e culturale dove il contemporaneo si fonde con le antiche radici e la musica d’arte si fa ancella della tradizione; – continua D’Amato - Il progetto prevede la trascrizione e l’arrangiamento di pastorali, novene, tarantelle e mazurche per un ensemble di minimo cinque strumenti ad arco (violini, viola , violoncello e contrabbasso), ciaramella, zampogna, arpa viggianese ed organetto. Alla parte musicale si avvicenda quella particolarmente suggestiva del racconto del mondo arcaico attraverso la recitazione di testi poetici dei grandi scrittori meridionali, da Albino Pierro a Sinisgalli, etc” – ha concluso il direttore Giovanna D’Amato.