La cittadina piemontese, che sotto l’egida della Federazione Ciclistica Italiana, l’organizzazione del GS G. Brunero 1906 e la regia e la collaborazione dell’ASD Romano Scotti, ha ospitato la tappa numero 3 della Corsa Rosa Invernale, ha messo in campo tutti i suoi valori più belli di fratellanza, affabilità, genuinità e tradizione, tutte qualità rese concrete dall’addobbo stradale (nastri rosa e coccarde tricolori ovunque) alla cura dei minimi dettagli, passando per una cospicua partecipazione di volontari, la festa e i canti con i costumi tipici e un sorriso così luminoso da mettere persino in ombra i già bellissimi ghiacciai che facevano da contorno al percorso. Ecco, mai come questa volta il Giro d’Italia Ciclocross è stata una grande festa di paese, è entrato nel DNA degli abitanti ed è rimasti nei cuori dei corridori. Perché se a tutti questi presupposti si aggiunge il non trascurabile dettaglio di un percorso tecnico, innovativo e impegnativo si ottiene una bagnacauda che non ci si stancherebbe mai di mangiare. Ciclocross e borgo, un binomio scintillante, una lezione memorabile.
E la dimostrazione più lampante di tutto ciò è che in una sola giornata di gara sono cambiate ben 7 delle 13 maglie del Giro d’Italia Ciclocross. Ed era anche prova di apertura della Coppa Piemonte. Ecco il racconto di com’è andata.