"Il successo riscosso dalla misura con quasi 1.300 domande presentate - osserva Macchia - dimostra che esiste una diffusa esigenza della componente femminile del mercato del lavoro di servizi per l'assistenza familiare di minori o persone non autosufficienti o disabili. Come è noto, oggi gran parte del carico di lavoro familiare pesa sulle spalle delle donne e questo ha un impatto negativo sul tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro. La misura va perciò considerata una buona pratica, tanto è vero che il partenariato economico e sociale ha chiesto e ottenuto per il bando 2020 un incremento delle risorse e un aumento del valore massimo pro-capite del voucher. Ritengo che la giunta regionale, fatte le opportune verifiche sul tiraggio della misura, debba mettere in conto un ulteriore sforzo finanziario perché, nonostante l'incremento, i fondi disponibili per quest'anno, pari a 1,5 milioni di euro, secondo le nostre proiezioni potrebbero risultare sufficienti a soddisfare solo la metà delle richieste pervenute. Inoltre, così come per altre misure sociali - conclude Macchia - sarebbe auspicabile l'adozione di procedure semplificate, ad esempio il sistema a sportello già utilizzato per altre misure regionali, in quanto le esigenze di conciliazione non hanno una data di scadenza".