Patto europeo della plastica, da oggi anche l'Italia è dentro



POTENZA - Anche l'Italia aderisce al Patto europeo della plastica, progetto lanciato da Olanda e Francia nel 2019 e volto a trovare nuove soluzioni in merito ai rifiuti in plastica e al loro smaltimento.

L'adesione al Patto è avvenuta ufficialmente lo scorso 6 marzo, allorché il Ministro per l'Ambiente Sergio Costa ha sottoscritto a Bruxelles il documento, unendosi così a 10 nazioni e cinquanta fra imprese e organizzazioni di settore già impegnate nel progetto.

Firmando questo accordo, gli aderenti – e dunque anche il nostro Governo – si impegnano ad attuare delle nuove politiche per favorire la produzione di imballaggi diversificati da parte delle aziende, unitamente a regole che mirano a gestire i rifiuti in plastica, dalla loro progettazione fino allo smaltimento. In quest'ottica un ruolo fondamentale lo avranno le imprese, che dovranno essere supportate da politiche fiscali mirate, ma anche i consumatori avranno la loro parte e certamente vanno sensibilizzati circa il riuso e il riciclo corretto di qualunque prodotto in plastica, imballaggi compresi.

Il Patto riprende l'iniziativa della Ellen McArthur Foundation “New Plastics Economy Global Commitment”, portata avanti e sostenuta dal governo francese durante la presidenza del G7, che intende inserire la plastica nel processo di economia circolare.

La definizione del testo del Patto è giunta a seguito del lavoro coordinato di quattro gruppi diversi composti dai rappresentanti della Commissione Europea e degli stati membri di Danimarca, Paesi Bassi, Francia, Finlandia, Germania e Slovenia, unitamente a imprese che producono e/o usano plastica nel loro settore. Ogni gruppo, a sua volta, è stato coordinato da un soggetto diverso – dalla Ellen MacArthur Foundation, dal ministero dell’Ambiente della Danimarca, dalla Unilever e dalla Wrap Uk. L'Italia ha presenziato sia al gruppo di lavoro “Scopi e definizioni”, che a quello “Riuso/riciclo riduzione dell'uso”.

La firma apposta su questo documento dimostra, ancora una volta, quanto il Governo e gli italiani stessi siano sensibili alla protezione dell’ambiente e concordi nel trovare nuovi modi per gestire i rifiuti, specie quelli in plastica.

A riprova di tale atteggiamento, abbiamo una recente ricerca condotta da ING, gruppo bancario da sempre in prima linea a favore dell'eco-sostenibilità. Dai dati emersi dalla ING International Survey, si evince quanto gli italiani siano attenti a seguire le 3R dell'economia circolare, ovvero riduzione dei rifiuti, riciclo e riutilizzo.

Il modello dell'economia circolare piace e coinvolge i nostri connazionali, che nel 74% dei casi si dicono favorevoli anche ad una crescita più lenta del PIL nazionale, se ciò può contribuire a tutelare l'ambiente. Per questo desta molta preoccupazione l'atteggiamento delle aziende, che ancora non riescono a tenere il passo con questo modello economico: una percentuale compresa fra il 39% ed il 35% degli italiani si dice in apprensione circa la diffusione dei rifiuti in plastica, mentre il 70% chiede alle aziende di adottare un modello di produzione più virtuoso.

Con la firma del Patto europeo della plastica si apre un nuovo e più incisivo capitolo della crescita economica sostenibile per il nostro Paese, in aderenza agli impegni sottoscritti.