Lomuti (M5S) sugli aiuti alle partite Iva


ROMA - Nel mio intervento in aula del Senato ho chiesto al sen. Salvini, cosa intende fare e come pensa di muoversi con i leghisti lucani “furbetti”.

Sulla stampa leggiamo di ben due assessori della giunta leghista del comune di Potenza che hanno ottenuto i 600 euro, nonostante ricevano un’indennità mensile di circa 2500 euro al mese. Bisogna anche aggiungere i ricavi per la loro professione a Partita Iva.

Ma peggio di loro ha fatto il sindaco leghista del comune di Viggiano, in provincia di Potenza, che il 12 maggio ha approvato un bando a sostegno delle Partita Iva dove risultano tra i beneficiari il sindaco stesso, un suo assessore, il suo capogruppo in consiglio comunale, il fratello architetto, la società CGA società al 50% in capo al sindaco, la società Lucania costruzioni di cui un 15% è riconducibile al sindaco e un altro 15% ad un altro terzo fratello, attuale Presidente del Consiglio regionale, sempre della Lega, tutto questo con una determina di liquidazione firmata dal responsabile di area finanziaria zio del Sindaco stesso. Dentro c'è anche il cognato del sindaco con una Partita Iva per rivendita di automobili.

Il bando prevedeva l'assegnazione di un bonus 3mila euro a Partita Iva, un bell'aiuto rispetto agli aiuti nazionali con una differenza, che il bonus nazionale prevedeva lo scaglione del reddito inferiore a 35mila euro, quello del sindaco di Viggiano arriva a 70mila euro. Cioè per la giunta di Viggiano, se guadagni 6mila euro al mese hai bisogno di aiuti. Salvini ora che fai? Gridi slogan o cacci i leghisti furbetti dei contributi? Così in una nota Arnaldo Lomuti, senatore M5S 2ª Commissione permanente (Giustizia) e Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati.