L'accordo per il cambio d'appalto siglato in prefettura il 31 luglio scorso, frutto della mediazione operata da sua eccellenza il Prefetto, dopo ore di trattative, è stato di fatto vanificato dalla decisione dell'istituto uscente Cosmopol di non sottoscriverlo annunciando un ulteriore ricorso al Tar oltre a quello già pendente al Consiglio di Stato contro le aggiudicazioni della Sua-RB. Così, ieri, allo scoccare della mezzanotte, il nuovo gestore della vigilanza è subentrato con propri dipendenti nel lotto n. 6. determinando una situazione di forte incertezza tra i 53 addetti della Cosmopol che sarebbero dovuti transitare nell'Ati Città di Potenza; lavoratori per nulla intenzionati - come consigliato da qualcuno - a dare le dimissioni poiché, spiega la Fisascat Cisl "significherebbero la rinuncia alla clausola sociale e quindi a qualsivoglia diritto, tra cui la certezza della riassunzione".
Per la Fisascat Cisl "i lavoratori sono giustamente preoccupati perché si ritrovano loro malgrado in un limbo: hanno diritto a lavorare sul lotto n. 6 per effetto della clausola sociale ma sono nella sostanza rimasti fuori per effetto del contenzioso avviato dalla Cosmopol e della conseguente impraticabilità del passaggio dei dipendenti al nuovo gestore del servizio di vigilanza armata. Il risultato è che i lavoratori ancora una volta pagano il costo della gestione scellerata e pasticciata di un bando di gara che presenta da quattro anni, non da ieri, problematiche evidenti e i limiti gestionali della stessa Sua-RB".
Secondo la sigla sindacale della Cisl, che ha sollecitato la convocazione di un nuovo e risolutivo incontro in prefettura, "la situazione che si è determinata in questa vicenda ha dell'assurdo: infatti mentre i lavoratori della Cosmopol sono letteralmente per strada, ai dipendenti di Città di Potenza sono state revocate le ferie. Ancora una volta - conclude la Fisascat - emerge l'urgenza di mettere mano in modo radicale alla governance degli appalti nella nostra regione partendo dal principio inderogabile che i contratti collettivi di lavoro vanno rispettati".