Stellantis, M5s: nostra mozione non discussa

POTENZA - Per i consiglieri Leggieri, Perrino e Carlucci “evidentemente a questa maggioranza non interessa il futuro dei 7200 lavoratori di Melfi e delle loro famiglie o non lo ritiene una priorità”

“La situazione dello stabilimento Stellantis (ex FCA) di Melfi sta diventando sempre più preoccupante e potrebbe a breve esplodere in tutta la sua drammaticità. Per queste ragioni e per vigilare e mantenere sempre alta l’attenzione sullo stabilimento di Melfi e i suoi 7200 lavoratori, abbiamo presentato una mozione per impegnare il governo regionale a istituire urgentemente un tavolo tecnico con il Gruppo Stellantis al fine di avviare un confronto per scongiurare il ridimensionamento dello stabilimento di Melfi ed eventuali riorganizzazioni strutturali, che avrebbero sicuramente conseguenze negative sui livelli occupazionali e sull’intero sistema lavoro e dell'economia della Basilicata”.

Così i consiglieri regionali del M5s, Gianni Leggieri, Gianni Perrino e Carmela Carlucci che aggiungono: “Purtroppo siamo stati costretti a constatare l’irresponsabilità della maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale, che ha respinto la nostra richiesta di discussione della mozione, votando favorevolmente per la sola iscrizione all'ordine del giorno del prossimo Consiglio. Evidentemente a questa maggioranza non interessa il futuro dei 7200 lavoratori di Melfi e delle loro famiglie o non lo ritiene una priorità”.

“Con la fusione tra Fca e Psa e la conseguente nascita di Stellantis – dicono - si è dato il via al progetto di una ‘grande’ impresa di produzione di autoveicoli. Sin dai primi passi mossi dalla nuova azienda multinazionale abbiamo affermato che le nuove strategie della stessa non dovessero andare a discapito degli stabilimenti italiani e, in modo particolare, di quelli collocati nel Sud Italia e nella nostra Regione. Sappiamo bene che la produzione industriale dello stabilimento di San Nicola di Melfi e del suo indotto rappresentano da molti anni una realtà economica di enorme rilievo occupazionale, che non può assolutamente essere trascurata o emarginata, ma semmai rilanciata per svilupparne tutte le potenzialità industriali e occupazionali”.

“Purtroppo – proseguono - nelle ultime settimane le indiscrezioni e le notizie che giungono dalla zona industriale di Melfi non sono delle migliori: è stata confermata fino al 2 maggio l’estensione della cassa integrazione che sta creando molta preoccupazione tra i lavoratori. Ci sono state delle fermate per intere settimane per Compass e ibride, alcune delle quali collettive, che hanno coinvolto tutti i 7200 lavoratori dello stabilimento lucano. Sono stati chiesti, dai vari sindacati, diversi incontri e un incontro a livello nazionale, per chiarire il futuro dello stabilimento di Melfi, ma ad oggi, a detta delle stesse organizzazioni sindacali, purtroppo non ci sarebbero stati riscontri positivi. Tutte le sigle sindacali, pur riconoscendo le ricadute negative della pandemia sul mercato dell’auto e sulla fornitura di componenti - in particolare semiconduttori - sostengono che il problema sia ben più grave e probabilmente prelude a interventi di tipo strutturale nell’organizzazione dello stabilimento e nel sistema di forniture dell’indotto. Per gli operai di Melfi potrebbe arrivare un colpo pesante tra luglio e agosto di quest’anno, quando di ritorno dalle vacanze, i lavoratori temono che lo stabilimento possa ritrovarsi svuotato di una linea produttiva. Sembra siano già ritornati i tecnici degli impianti per calcolare i tempi che questa operazione comporta. Inoltre per gli operai dell’indotto la situazione appare essere ancora più drammatica, visto che diverse lavorazioni oggi fatte nelle aziende satellite potrebbero passare negli spazi lasciati vuoti dalla linea smontata, per essere espletate dagli operai Stellantis”.

“Si stanno svolgendo diverse assemblee indette dai Sindacati di categoria, delle lavoratrici e dei lavoratori dello stabilimento Stellantis di Melfi. Tanti – concludono - sono stati i temi discussi durante le suddette assemblee, a partire dal taglio ai servizi di pulizia, ai controlli di qualità, con particolare riguardo alle tante indiscrezioni che circolano circa l’eventuale riorganizzazione strutturale. Ci auguriamo che quello di oggi sia solo uno scivolone della maggioranza e che al più presto il governo regionale dia seguito a quanto auspicato nella mozione che abbiamo chiesto di discutere con urgenza e che, comunque, sarà presente tra i (tantissimi) punti all'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale”.