Giornata Mondiale Autismo, Leggieri: “Bisogna fare rete”

POTENZA - Per il consigliere regionale del M5s. “Occorre farsi carico realmente di un processo di riaggregazione sociale di tutte le persone affette da disturbo dello spettro autistico”

“La Giornata Mondiale della consapevolezza sull’autismo vuole accendere i riflettori, anzi la luce blu, sulle persone affette da autismo e le loro famiglie, lasciate ancora più sole in questo difficile periodo di pandemia. Un gesto simbolico per manifestare solidarietà e favorire la conoscenza del disturbo dello spettro autistico”. E’ quanto sottolinea il consigliere regionale del Movimento cinque stelle, Gianni Leggieri.

“Uno sguardo consapevole ed attento – continua Leggieri - affinché la distanza tra la società, il mondo della scuola e le persone autistiche possa essere colmata. Numerosi i casi di regressione del disturbo dovuti alla mancata erogazione delle terapie sanitarie, con conseguente crollo psicologico da parte dei genitori”.

“Nei mesi scorsi – riferisce Leggieri - ci sono giunte numerose segnalazioni da parte di famiglie con minori affetti da tale disturbo che lamentavano la mancanza di centri diurni specializzati Come Gruppo consiliare M5s Basilicata abbiamo presentato un’interrogazione all’assessore alla Sanità, Rocco Leone, per conoscere come si intendeva dare un sostegno concreto a questi nuclei familiari, soprattutto in questa fase emergenziale. L’Assessore al ramo ha solamente annunciato che verrà approvato un disegno di legge in materia. Speriamo che ai proclami seguiranno fatti concreti, viste le difficoltà con cui debbono scontrarsi le famiglie che, il più delle volte, sono abbandonate a sé stesse. L’auspicio è che le azioni intraprese a livello regionale si possano, quanto prima, portare a compimento”.

“Occorre una diagnosi precoce della patologia e un monitoraggio costante nel tempo, una formazione adeguata rivolta agli insegnati di sostegno, operatori e famiglie, nonché un confronto permanente con le associazioni operanti sul territorio regionale. Bisogna fare rete – conclude Leggieri - e farsi carico realmente di un processo di riaggregazione sociale di tutte le persone affette da disturbo dello spettro autistico”.