Barbie in Town a Matera: cosa vedere nella città dei sassi


MATERA -  Barbie in Town vi porta anche fuori dalla Puglia, e iniziamo senza allontanarci troppo. La nostra nuova guida infatti vi porta in Basilicata, più precisamente a Matera, la città dei sassi.

È conosciuta in tutto il mondo per gli storici rioni Sassi, che ne fanno una delle città ancora abitate più antiche al mondo. I Sassi sono stati riconosciuti il 9 dicembre 1993, nell’assemblea di Cartagena de Indias (Colombia), patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, primo sito dell’Italia meridionale a ricevere tale riconoscimento.

Le origini di Matera sono molto remote e ne è testimonianza il ritrovamento nel territorio circostante di alcuni insediamenti di età paleolitica. Infatti nelle grotte sparse lungo le Gravine materane sono stati ritrovati diversi oggetti risalenti a quell’epoca, testimonianti la presenza di gruppi di cacciatori.

Nel periodo neolitico gli insediamenti diventarono più stabili, tanto che sono presenti tracce evidenti di diversi villaggi trincerati che risalgono a quel periodo, in particolare sulla Murgia Timone.

Con l’età dei metalli nacque il primo nucleo urbano, quello dell’attuale Civita, sulla sponda destra della Gravina. Sorta su un preistorico villaggio trincerato, la città ha probabili origini greche, come afferma il Volpe nelle sue Memorie storiche profane e religiose sulla città di Matera.

Nel periodo della Magna Grecia Matera ebbe stretti rapporti con le colonie situate sulla costa meridionale e, successivamente, in età romana fu solo centro di passaggio ed approvvigionamento. Nel 664 d.C. Matera passò sotto il dominio longobardo e venne annessa al Ducato di Benevento. I secoli IX e X furono caratterizzati da aspre lotte fra gli stessi Longobardi, i Saraceni ed i Bizantini, che portarono alla distruzione della città nell’867 dalle truppe di Ludovico II, imperatore dei Franchi.

A partire dall’VIII secolo, il territorio materano fu teatro di una notevole immigrazione di monaci benedettini e bizantini, che si stabilirono lungo le grotte della Gravina trasformandole in chiese rupestri. Dopo l’insediamento dei Normanni avvenuto nel 1043 la città conobbe un periodo di pace.

Nel 1663, in epoca spagnola, Matera uscì dalla provincia di Terra d’Otranto, di cui fino ad allora era parte integrante, diventando capoluogo della Basilicata e sede di Regia Udienza. Nel 1927 la città divenne capoluogo di provincia.

IL ‘900

Matera fu la prima città del Mezzogiorno ad insorgere contro i nazisti. Infatti il 21 settembre 1943, giorno dell’insurrezione e della strage di Matera, il popolo materano insorse contro l’oppressione esercitata dall’occupazione nazista. Undici persone trovarono la morte a seguito dei mitragliamenti tedeschi in ritirata. La giornata raggiunse il suo culmine con la feroce rappresaglia nazista che costò la vita ad altre 15 persone, sia civili che militari, fatte saltare in aria nel “palazzo della milizia”.

Nel 1952 una legge nazionale stabilì lo sgombero dei Sassi e la costruzione di nuovi quartieri residenziali che svilupparono la città nuova nella quale confluirono i 15.000 abitanti dei Sassi. Nel 1980 fu parzialmente danneggiata dal terremoto dell’Irpinia e dalle scosse che seguirono.


I Sassi di Matera

Matera è nota anche come città dei Sassi, proprio per la peculiarità e l’unicità del suo centro storico. Questa caratteristica attira centinaia di migliaia di turisti ogni anno, rendendola una delle tappe più importanti del sud Italia.

Scavati e costruiti a ridosso della Gravina di Matera, una profonda gola che divide il territorio in due, i Sassi di Matera, rioni che costituiscono la parte antica della città, si distendono in due vallette, che guardano ad est, leggermente sottoposte rispetto ai territori circostanti, separate tra loro dallo sperone roccioso della Civita.

Il Sasso Barisano, fulcro della città vecchia, è il più ricco di portali scolpiti e fregi che ne nascondono il cuore sotterraneo. Il Sasso Caveoso, ubicato in una lama più ampia e corta, assume vagamente la forma di una cavea teatrale. Al centro la Civita, sperone roccioso che separa i due Sassi, sulla cui sommità si trovano la Cattedrale ed i palazzi nobiliari. Insieme formano l’antico nucleo urbano di Matera, dichiarato dall’UNESCO paesaggio culturale.

I Sassi di Matera sono un insediamento urbano derivante dalle varie forme di civilizzazione ed antropizzazione succedutesi nel tempo. Nel 2017 la Zecca di Stato conia una moneta in argento da 10 euro, celebrativa dei Sassi di Matera in tiratura limitata

Sono anche scenario di manifestazioni religiose e non. La tradizione del Presepe vivente nei Sassi di Matera, iniziata negli anni settanta grazie al Gruppo Teatro Matera e successivamente interrotta per molti anni, è ripresa nel dicembre 2010 con l’evento promosso dall’Unione Nazionale delle Pro loco d’Italia e dalla Regione Basilicata. Con la partecipazione di diverse centinaia di figuranti su un percorso di 700 metri, è considerato il più grande presepe vivente al mondo. Sempre nei Sassi ha luogo una Via Crucis.


Cattedrale di Matera

La Cattedrale di Matera, in stile romanico pugliese, fu costruita nel XIII secolo sullo sperone più alto della Civita che divide i due Sassi, sull’area dell’antico monastero benedettino di Sant’Eustachio, uno dei due santi protettori della città. All’esterno sono da notare il rosone a sedici raggi ed il campanile alto 52 metri. All’interno, degni di nota un affresco bizantino della Madonna della Bruna, un presepe cinquecentesco dello scultore Altobello Persio ed un affresco raffigurante il Giudizio finale.

Chiesa di San Pietro Caveoso

La Chiesa di San Pietro Caveoso, costruita nel 1218, è uno dei punti più caratteristici della città. Nel XVII secolo l’intera struttura subì numerose modifiche e ci fu l’aggiunta del campanile, tutto in stile barocco. All’interno sono presenti numerose tele settecentesche e affreschi di santi. Le numerose cappelle sono stuccate e presentano affreschi e polittici di legno.

Palazzo Lanfranchi / Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna

Palazzo Lanfranchi, monumento seicentesco fatto costruire da Frate Francesco da Copertino per ordine del Vescovo Vincenzo Lanfranchi tra il 1668 e il 1672, originariamente ha ospitato il Seminario diocesano. Ospita i locali del Museo nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata e gli uffici della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici della Basilicata.

Il museo nacque con l’intento di preservare il patrimonio culturale del territorio e non disperdere la memoria e l’identità della comunità materana. Nel dicembre 1994 fu scelta come sede idonea Palazzo Lanfranchi. La realizzazione fu dovuta in gran parte a Michele D’Elia, Soprintendente della città di Matera e Direttore dell’Istituto superiore per la conservazione ed il restauro dal 1987 al 1991, e a Salvatore Abita, grazie anche all’interessamento dell’amministrazione comunale e della fondazione Levi. Dopo i lavori necessari all’adeguamento della struttura, il museo aprì il 6 maggio 2003.