Vicenda Vizziello, Cifarelli chiede a Quarto di esprimersi

POTENZA - Il capogruppo del Pd: “Vorremo conoscere il pensiero anche degli altri consiglieri regionali che al momento si sono racchiusi in un incomprensibile silenzio, nonostante la reprimenda del Presidente Bardi”

“In un recente comunicato stampa il consigliere regionale di Fratelli D’Italia, Piergiorgio Quarto, ci propone interessanti considerazioni sul tema del reddito di cittadinanza. Condivido con lui il fatto che il reddito di cittadinanza sia uno strumento da migliorare e, per alcuni versi, da correggere, considerazione largamente condivisa.”. E’ quanto dichiara il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli.

“Anche in Basilicata - continua Cifarelli -, abbiamo adottato alcune misure di sostegno economico e di politiche attive per il lavoro come il programma Reddito Minimo di Inserimento e i Tirocini di Inclusione Sociale. Misure che hanno anticipato il Reddito di Cittadinanza e con il tempo si sono integrate con esso. Il Reddito Minimo di Inserimento e i Tirocini di Inclusione sono misure ancora attive e hanno indubbiamente funzionato. Tant’è che la stragrande maggioranza dei Comuni impegnano questi lavoratori in attività socialmente utili e reclamano a gran voce la prosecuzione di questi interventi. Bene fa peraltro - sottolinea il capogruppo Pd -, il consigliere Quarto a voler proporre argomenti importanti che riguardano le misure contro la povertà e per il lavoro e tuttavia avremmo interesse a conoscere il suo pensiero in ordine alla vicenda del suo compagno di partito, Vizziello. Perché può risultare facile e forse anche po’ stucchevole parlare del reddito di cittadinanza e accentuare le ragioni del perché risulterebbe una misura assistenziale, mentre si ignora la circostanza che vede un suo sodale di partito che da consigliere regionale in carica viene assunto presso l’Asm di Matera”.

“In verità vorremmo conoscere il pensiero sulla vicenda Vizziello anche degli altri consiglieri regionali che al momento si sono racchiusi in un incomprensibile silenzio, nonostante la reprimenda del Presidente Bardi. Si tratta - conclude Roberto Cifarelli  -, di una brutta storia che, insieme a quella dell'altro consigliere Zullino, pretenderebbe chiarezza e non silenzi che sanno di complicità”.