Pastorizia e transumanza, Consiglio regionale approva ddl

POTENZA - Con il testo normativo si riconosce e tutela la pastorizia come patrimonio regionale e l’allevamento estensivo praticati allo stato brado e semibrado nonché in forma transumante. Riconosciuto il ruolo del pastore presìdio del territorio

Il disegno di legge “'Norme di disciplina, tutela e valorizzazione della pastorizia e della transumanza presidii del territorio lucano” è stato approvato all’unanimità dal Consiglio regionale della Basilicata.

Con il testo normativo si riconosce e tutela la pastorizia come patrimonio regionale e l’allevamento estensivo praticati allo stato brado e semibrado nonché in forma transumante. “Tali attività – recita l’articolo 1 – rappresentano un presidio permanente e insostituibile sull’intero territorio regionale, soprattutto nelle aree naturali protette, nelle aree di montagna, nelle aree interne e svantaggiate, svolgendo una funzione strategica per la tutela dell’ambiente, del paesaggio e delle produzioni agroalimentari. A tal fine la Regione riconosce il ruolo del pastore presìdio del territorio”. La figura del pastore, già esistente nel contesto socio economico rurale, ai sensi dell'articolo 2135 del codice civile, è l'imprenditore agricolo singolo o associato che esercita l'attività agricola e che pratica l'allevamento estensivo allo stato brado, semibrado o in forma transumante.

“La pastorizia e la transumanza – si legge nella relazione - sono un patrimonio storico, culturale ed economico della Basilicata largamente praticati in tutta la regione ed ancora oggi contribuiscono in maniera significativa sia alla produzione alimentare che alla tutela dell'ambiente. In Basilicata si allevano circa 90 mila bovini, 200 mila ovini e 50 mila caprini, in oltre cinquemila aziende ubicate sull’intero territorio regionale. La transumanza, recentemente riconosciuta patrimonio Unesco, in Basilica coinvolge ogni anno circa 10 mila bovini e 150 allevatori che si spostano dalle montagne dell’Appennino lucano alle così dette ‘marine’, viaggiando lungo un reticolo viario di notevole significato storico e culturale”.

Tra i compiti della Regione previste, nell’ambito dei programmi di sviluppo rurale (PSR), misure di intervento e criteri prioritari e di premialità. La Regione, altresì, definisce criteri di priorità a favore dei pastori presi del territorio nell’ambito delle procedure di concessione in uso e di fida pascolo ovvero di alienazione o assegnazione dei beni di proprietà regionale e dei relativi enti strumentali nonché dei terreni agricoli incolti, abbandonati o insufficientemente coltivati inseriti nella Banca regionale della terra lucana e di eventuali altri beni e terreni oggetto di confisca in applicazione della legislazione antimafia, adoperandosi affinché gli enti locali e gli altri soggetti pubblici facciano altrettanto in relazione ai beni dei rispettivi patrimoni.

Previste l’istituzione, presso la struttura amministrativa regionale competente, dell’elenco regionale dei pastori presidii del territorio lucano e della rete delle aziende zootecniche dei pastori presidii del territorio lucano.