Fondazione Matera Basilicata 2019, un patrimonio da non disperdere

MATERA - Esattamente un anno fa veniva pubblicato l’avviso per la selezione di un nuovo Direttore Generale per la Fondazione Matera Basilicata 2019. Avrebbe avuto durata fino al 31 dicembre 2022, data in cui la Fondazione cesserebbe l’attività secondo quanto previsto dallo statuto, a meno che non sia decisa una estensione della durata della Fondazione.  Il Direttore Generale è nominato dal Consiglio di Amministrazione di cui anche il Comune di Matera fa parte. 

“E’ il momento di prendere una decisione” - Sostiene il Sindaco Bennardi - “è un appello che faccio a tutti i soci della Fondazione, anche quindi alla stessa amministrazione comunale ma in primis alla Regione. In ballo non c’è solo la nomina del Direttore Generale ma il futuro stesso di una Fondazione che ha portato Matera e l’intera Regione sul palcoscenico culturale internazionale. Non possiamo più rimanere in un limbo decisionale. Tutti i soci facciano uno sforzo per uscire da una stasi e offrire alla Basilicata nuove sfide e opportunità di crescita e sviluppo culturale così come è stato negli ultimi dieci anni.

Occorre sicuramente una nuova mission, un nuovo ruolo per la Fondazione, probabilmente occorre rivedere lo statuto, ma rappresentiamo la cultura italiana a livello europeo fino al 2033, solo allora sarà nominata una nuova capitale europea della cultura tra le città italiane, eppure non abbiamo un luogo che possa narrare e rendere visibili la grande energia e il grande entusiasmo che abbiamo vissuto negli anni a cavallo della designazione. C’è stato il covid a rallentare tutto ma non l’abbiamo avuto solo in Italia, altre capitali europee della cultura come Plovdiv, hanno continuato nella produzione e programmazione culturale. Occorre un nuovo slancio di vivacità culturale anche per le sfide post covid.

Leggendo il Report di monitoraggio di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, la Fondazione ha saputo produrre 428 spettacoli, 427 mostre, 407 concerti, 381 conferenze, 358 laboratori, 202 rassegne, 173 festival e 71 giochi urbani, basta ricordare Materadio, la Cavalleria Rusticana nei Sassi o la mostra Rinascimento visto da Sud, solo per citare alcuni eventi. 

La fondazione è riuscita a guardare al territorio selezionando produttori culturali lucani denominati “Project Leader”, con i quali ha cofinanziato progetti per un importo di oltre 5.500.000 di euro, è riuscita a far parlare di Matera la stampa mondiale, ha ispirato la genesi dell’associazione di volontari Open Future Matera 2019, una delle più belle legacy di Matera 2019, insieme all’Open Design School un laboratorio di ricerca, design, prototipazione e autoproduzione di Matera 2019 con 117 professionisti coinvolti tra architetti, artigiani, artisti, curatori, designer e oltre 80 progetti di allestimenti realizzati, l’Open Design School è stata selezionata dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen come partner del New European Bauhaus, per reimmaginare il nostro modo di vivere insieme in modo sostenibile e inclusivo, attraverso un dialogo tra arte, cultura, scienza e tecnologia, con ancora una volta Matera e la scena creativa lucana sul palcoscenico europeo come modello virtuoso di sostenibilità. 

Non tutto è andato sempre nella giusta direzione, dobbiamo continuare a lavorare sul livello di partecipazione e coinvolgimento degli attori culturali territoriali, più sinergia tra Fondazione ed Enti Locali, maggiore impulso nel creare occasioni e luoghi attrattivi incentrate proprio sulla grande esperienza dell’essere diventati Capitale Europea della Cultura, i viaggiatori che arrivano a Matera e in Basilicata devono ad un certo punto percepire concretamente questo riconoscimento culturale europeo, su questo abbiamo una responsabilità nazionale e non abbiamo ancora finito il lavoro, anzi forse questo non l’abbiamo ancora iniziato. Per questo ci occorrono persone, risorse umane, ma serve pure valorizzare l’esperienza maturata sul campo, quella generata dalla Fondazione in questi anni, una reputazione a livello internazionale con rapporti e relazioni rilevantissime che costituiscono oggi un grande patrimonio e come tutti i patrimoni non va assolutamente disperso ma messo a valore, oltre il 2022 e fino al 2033. L’amministrazione comunale è disposta a investire tempo e risorse, assumendo una leadership più forte per governare questo processo culturale per l’intera Regione ed insieme ad essa, rimandando anche altri progetti di fondazioni culturali se a crederci ci sono tutti i soci, rivedendo il livello di partecipazione territoriale anche nel rapporto pubblico/privato, definendo la governance, e magari anche rivedendo lo statuto.”