Leggieri ricorda il fotoreporter lucano Raffaele Ciriello



Il capogruppo di M5s: “Vent’anni fa moriva sul fronte dell'informazione, la più obiettiva possibile, Lello straordinario esempio di giornalista. Un pensiero affettuoso alla famiglia”.

“Il 13 marzo 2002 veniva ucciso a Ramallah, in Cisgiordania, il fotoreporter e medico chirurgo  Ascanio Raffaele Ciriello. A vent'anni di distanza dalla scomparsa di Lello, come veniva affettuosamente chiamato, non posso non rivolgere un pensiero affettuoso alla sua famiglia e a questo straordinario esempio di giornalista, morto sul fronte dell'informazione, la più obiettiva possibile. Ciriello era nato a Venosa e si trovava in Medio Oriente per seguire la seconda Intifada con un accredito del Corriere della Sera”. A ricordare il fotoreporter Gianni Leggieri del M5s ripercorrendo i momenti di quel 13 marzo 2002 “Nelle strade di Ramallah, si fronteggiano soldati israeliani e miliziani palestinesi. I giornalisti delle maggiori testate internazionali coprono la seconda Intifada, scoppiata da qualche settimana. Anche Raffaele Ciriello è nei territori palestinesi. Alle 10.30, le 9.30 italiane, Ciriello si trova in Piazza Dawar Al Manar con il giornalista Rai Amedeo Ricucci e l’operatore Norberto Sanna. Stare sulla notizia significa documentare a distanza ravvicinata gli scontri armati, in certi casi spingersi fino ai limiti del proibito e volerli oltrepassare, rischiare la vita. Venne colpito a morte dalla raffica di mitra di un carro armato israeliano”.

“In questi giorni di guerra in Ucraina – conclude Leggieri - tanti giornalisti e fotoreporter stanno rischiando la vita per farci conoscere quanto accade in quel Paese. L'esempio di Raffaele Ciriello vive anche con il lavoro di questi bravi operatori dell'informazione”.