“Le famiglie quest’anno saranno protagoniste della Via Crucis di Venerdì Santo, 15 aprile, presieduta da Papa Francesco. Le meditazioni sono state affidate ad alcune famiglie di Comunità, Associazioni e realtà familiari e coordinate da Gianluigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, e alla moglie Anna Chiara Gambini”.
Nel darne notizia, Gianfranco Apostolo, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari Basilicata, si sofferma sul significato del protagonismo della famiglia in un momento forte della vita della chiesa in questo periodo pasquale. “Questo momento di riflessione – afferma Apostolo – è un ulteriore passo che ci porterà al X incontro mondiale delle famiglie che si svolgerà a Roma dal 22 al 26 giugno di quest’anno.
e meditazioni che saranno lette sono ispirate a ciò che ogni giorno accade tra le pareti domestiche e rappresentano la vita vera, le tante difficoltà che una famiglia oggi vive: la malattia, le difficoltà economiche, le incomprensioni, ma anche la capacità di reagire e di trasmettere la speranza della Resurrezione: storie concrete. Carne di Cristo quotidiana.
Molte delle stazioni sono state scritte aggiungendo solamente le virgole ai racconti di vita vera dei protagonisti. In alcuni casi chi porta fisicamente la croce è la stessa persona che ha aperto il suo cuore, ed è per questo – precisa Apostolo – che sarà una via Crucis diversa dalla altre, scritta da tante famiglie e da tante mani.
Una via Crucis numerosissima: ci saranno oltre settanta persone che si alterneranno nelle quattordici stazioni. Una via Crucis suggestiva e toccante: ascoltare la sofferenza delle persone fa sempre male.
Una via Crucis che parla di pace nonostante le polemiche di questi difficili giorni: a portare il peso della croce non ci saranno ucraini o russi, ma due donne che soffrono insieme per una guerra che non hanno scelto e che le chiama nemiche.
Il mio invito e quello del Forum delle Famiglie – prosegue Apostolo – è a partecipare a questo momento di profonda riflessione con gli occhi di chi si sforza di cercare dietro al dolore della Croce la strada per la resurrezione, la speranza in un futuro migliore, la luce al di là del tunnel.
Le famiglie non possono sperare senza un aiuto concreto da parte delle istituzioni, senza una visione profetica del futuro: per questo continuiamo e continueremo a chiedere sempre con più forza ed insistenza – ribadisce Apostolo – un ripensamento e un rilancio delle politiche familiari, con l’obiettivo di restituire alle famiglie stesse la posizione di rilievo che dovrebbe essere concessa di diritto, indipendentemente da posizioni ideologiche, differenze culturali o sociali.
È necessario creare un ambiente favorevole a quelle famiglie che desidererebbero avere figli, ma temono di non essere in grado di rispondere alle esigenze economiche che ciò comporterebbe: va in questa direzione l’iniziativa del Forum – oggi legge dello Stato – sull’ “Assegno Unico e Universale” che offre un sostegno economico alle famiglie che hanno figli a carico a partire dal 7° mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni e senza limiti di età per i figli disabili.
Fornire servizi sostenibili in termini di tempo, flessibilità e di costo sia a livello locale che a livello regionale dovrebbe essere un pilastro fondamentale tra quelli che sono gli interessi di chi ha la possibilità di fare di più e agire concretamente.
I nostri politici hanno il dovere e la responsabilità di svegliarsi per il bene della comunità di cui si fanno carico poiché solo allora, quando le famiglie si sentiranno finalmente sostenute, affiancate ed incoraggiate e smetteranno una volta per tutte di vivere soffocate da paure, tensioni, ansie, bollette, affitto e affanno quotidiano, potranno pensare con gioia e positività al futuro che le attende e che ora temono tanto. Recuperiamo e sosteniamo i veri valori incominciando dalla famiglia, promuovendo e lavorando insieme per la rinascita della società italiana ma anche mondiale.
Per cambiare il mondo – conclude Apostolo -bisogna partire dal nostro piccolo e porgere la mano a chi ne ha più bisogno: solo così possiamo sperare in un domani migliore e fare tutto ciò che è nelle nostre potenzialità per renderlo più sereno per tutti.
Citando Papa Francesco: “Dalla fraternità vissuta in famiglia, nasce la solidarietà nella società, che non consiste solo nel dare ai bisognosi, ma nell’essere responsabili l’uno dell’altro. Se vediamo nell’altro un fratello, nessuno può rimanere escluso, nessuno può rimanere separato.”