Super Inter, tre gol e un'altra vittoria: Roma battuta 3-1


Grazie a Inter.it

MILANO - Una grande Inter, che ti fa emozionare, che ti fa gioire. Bella, a tratti travolgente, concentrata, determinata. Sospinta da 75mila tifosi fantastici. La squadra di Inzaghi vola. Sembra proprio divorare il campo. Lo fa Dumfries, quando segna l'1-0. Lo fa Brozovic, quando semina gli avversari e deposita all'incrocio. Lo fa Lautaro, staccando e ricadendo sul prato dopo aver infilato  il tris di testa. Inter, sei bella. 3-1 alla Roma, come nel maggio del 2021 (anche quel giorno segnarono Brozovic e Mkhitaryan). Altra posta in palio, però: allora i giochi erano già fatti. L'Inter si giocava, invece, una fetta importante del suo destino, ancora tutto da definire. Ma c'è un gradino in meno da fare. Le scale sono da fare sempre di corsa. Ma tutti insieme. Intanto, questa, è la quarta vittoria consecutiva e l'Inter sale a quota 72.

Il calcio è così, non ti dà tempo. Scompiglia tutto: tempo, fatica, emozioni. Ti ripropone sempre una nuova sfida, un nuovo traguardo. Hai vinto 3-0 il derby di Coppa Italia e hai centrato la finale? Bene. Dimenticalo. Perché lì, dietro l'angolo, c'è un'altra tappa, un'altra scalata. Inter-Roma. Altri 75mila a riempire San Siro, altri cuori a battere tutti insieme: attesa e speranza, tifo e voglia. Un passaggio fondamentale, che Inzaghi si gioca con Dimarco al posto di Bastoni e Dzeko-Lautaro davanti. La Roma, che non perde in campionato da gennaio, arriva carica di buoni propositi, con il quarto posto nel mirino. Quando José Mourinho e Simone Inzaghi si salutano prima del fischio d'inizio, la partita può iniziare. E lo fa a tutta velocità.

C'è un pizzico di tensione, giusto un pizzico. Si respira nell'aria, in quel vento che prova a spingere le via le nuvole. I tatticismi si mischiano con la fretta di voler andare a concludere. Ne esce un avvio di gara dal ritmo alto ma dai tanti errori. Pochi i guizzi giusti: la Roma, con El Shaarawy e Mkhitaryan è pronta a ribaltare l'azione. Il gong prova a suonarlo Calhanoglu, che cresce con il passare dei minuti, sempre nel vivo dell'azione. Al 18' calcia di destro da quasi 25 metri, con Rui Patricio costretto al volo e alla respinta, con qualche difficoltà. Non c'è troppa continuità, e la Roma ne beneficia, provando a rendersi pericolosa.

Al 29' San Siro si ammutolisce per un istante. Punizione di Pellegrini, stacco di testa di Mancini che sovrasta De Vrij: la palla sfiora la traversa, il gol si materializza ma svanisce. La scossa però porta al vantaggio nerazzurro, che arriva con un'azione palla a terra da manuale. Se contro il Milan il gol era arrivato con almeno un tocco di ogni giocatore dell'Inter, in questo caso la rete è molto, molto più verticale. Dzeko fa la sponda a metà campo, Calhanoglu inventa un passaggio laser che manda in porta Dumfries. L'olandese vola sul campo del Meazza, controlla e di sinistro batte Rui Patricio.

L'1-0 gasa San Siro, l'Inter va in forcing sfrenato, con la Roma che fatica a contenere l'arrembaggio. Si gioca a una porta sola e al 40' il Meazza letteralmente trema alla vista di una meraviglia assoluta. Dimarco trova la profondità per Perisic, che fugge sul centrosinistra, prima di accomodare il pallone a Brozovic. Qui Marcelo sale in cattedra, dipinge. Entra in area sul lato corto, rientra, salta Mancini e con un angolo strettissimo infila la palla all'incrocio più lontano. Un bagliore, una folgore, in un misto di incredulità e di stupore.

Se il primo tempo si chiude con Dumfries che sfiora la doppietta con un bel colpo di testa, ecco che la ripresa inizia con la Roma tutta in avanti. è però un fuoco che si spegne subito perché l'Inter è feroce nella caccia al gol che può indirizzare il match. Lautaro prima si procura il calcio d'angolo, poi beneficia della pennellata di Calhanoglu: colpo di testa, tutto solo, in mezzo all'area, per il 3-0. Sì, 3-0, al 52', con quasi un tempo da giocare.

Un colpo troppo duro per la Roma, che già non aveva trovato respiro dopo il bis di Brozovic. Il 3-0 per la squadra di Mourinho, salutato da un lungo coro e dagli applausi dei tifosi nerazzurri, è una montagna troppo alta da scalare. E infatti dal 60' in poi il match avanza regolare, con la Roma che aumenta il possesso ma non crea occasioni e l'Inter che, attenta e focalizzata, chiude ogni spazio. Inzaghi sfrutta la panchina: Correa, Gagliardini, Gosens, Bastoni e Sanchez contribuiscono a spegnere ogni tipo di velleità giallorossa. È anzi Correa a sfiorare il poker, dopo un pasticcio della Roma nella propria area.

San Siro canta, l'Inter prova ad addormentare il match ma la Roma trova linfa dai cambi, soprattutto con Bove e Shomurodov. All'85, con un destro all'incrocio, Mkhitaryan prova a riaprire il match. Un gol bello che mette un po' di pepe al finale di gara. Con cinque minuti più recupero, la Roma va a tutta. Perez è indemoniato e al 92' ha la palla del 3-2, ma Bastoni è straordinario nella chiusura. Segnale di concentrazione e di determinazione. Perché questa Inter non vuole lasciare nulla per strada.