POTENZA - Questa mattina in Regione si è conclusa la procedura di esame congiunto per la proroga fino al 7 agosto 2023 del trattamento di Cigs per contratto di solidarietà, già firmato il 20 luglio scorso da Fca Italy, ministero del Lavoro e organizzazioni sindacali per lo stabilimento di Melfi. Lo ha reso noto in mattinata il segretario generale della Fim Cisl Basilicata Gerardo Evangelista. All’ordine del giorno dell’incontro di oggi, la parte riguardante le politiche attive del lavoro che saranno implementate a favore dei 6.244 beneficiari dell’ammortizzatore sociale. L’accordo prevede a carico della Regione Basilicata la realizzazione di azioni di orientamento, aggiornamento e riqualificazione, di analisi delle competenze, di informazione su eventuali opportunità occupazionali di settore, nonché “ogni altro supporto opportunamente proposto dalla Regione Basilicata nell’ambito della programmazione regionale, coerente con gli obiettivi prefissati con il piano”. Dal canto suo, Fca Italy si impegna a realizzare circa 50 mila ore di formazione in materia di mobilità elettrica.
Per Evangelista “una grande transizione, come quella che sta investendo l’automotive, non può essere gestita solo con gli ammortizzatori sociali, ma servono misure straordinarie, come innalzare al 100% la copertura salariale della cassa integrazione per sostenere il potere di acquisto delle famiglie, già messe a dura prova dal rincaro dei prezzi, e mettere in campo un piano auto che prepari il futuro salvaguardando lavoro e produzioni nel presente. Costruire auto elettriche deve essere un’opportunità di crescita per Melfi e non di decrescita. La ristrutturazione e la riorganizzazione dello stabilimento lucano, che dal 2024 metterà in produzione i nuovi modelli elettrici in aggiunta alle produzioni attuali - specifica il sindacalista - devono avere come principio la tutela del lavoro e dei lavoratori. Efficientamento, automazione dei processi, aumento dell’efficienza e miglioramento della produttività non devono avvenire a discapito dei lavoratori”, avverte Evangelista.
Per il segretario della Fim “la metafora del Cristo che si è fermato ad Eboli appartiene al passato, ora bisogna lavorare per tutelare un patrimonio industriale che fa della Basilicata un crocevia di interesse globale. Perciò, basta con gli annunci e i buoni propositi, se vogliamo cogliere le opportunità legate al rilancio industriale del settore automotive lucano bisogna mettere in campo strategie industriali con azioni concrete attraverso interventi e investimenti su politica industriale, infrastrutture, innovazione, formazione per riqualificare i lavoratori, capitale umano, e aiuti alle aziende per la transizione ecologica, avendo ben chiaro che una fabbrica nasce e si rigenera solo se si creano le condizioni”.