Ecco il primo Mercato della Terra di Slow Food della Basilicata

 



MATERA - L’attesa è finita: anche la Basilicata avrà un Mercato della Terra di Slow Food! Il primo, a Matera, verrà inaugurato sabato 17 dicembre. L’appuntamento, ospitato presso l’hotel Chiostro delle Cererie di via Cererie 16, si replicherà poi una volta al mese, di sabato, in date che verranno man mano comunicate dagli organizzatori. Il progetto, fortemente voluto dalla Condotta Slow Food Matera che è riuscita a coinvolgere 27 produttori, ambisce ad aggregare le realtà di piccola scala del territorio, offrendo al pubblico alimenti di eccellenza, espressione autentica di questo angolo di sud Italia.

«La nostra volontà è quella di aiutare i produttori ad aprirsi ai consumatori locali, farsi conoscere nei territori dove nascono alimenti eccellenti che, paradossalmente, talvolta hanno più notorietà in altre aree d’Italia che qua – spiega Gianni Pagano, coordinatore dell’ultimo nato, in ordine di tempo, tra i Mercati della Terra di Slow Food –. E poi Matera, anche sulla scia del titolo di Capitale europea della cultura 2019, ha una notorietà internazionale che fa sì che venga visitata da migliaia di turisti ogni settimana. Un mercato come quello che inauguriamo sabato prossimo è una vetrina importante anche da questo punto di vista».

Tra i 27 produttori che hanno confermato la partecipazione alla prima edizione del mercato, ci sono aziende e società agricole, frantoi, masserie e birrifici che proporranno in vendita una gamma vastissima di prodotti: i clienti potranno acquistare – solo per citarne alcuni – formaggi e latticini di varia stagionatura, legumi (tra cui ceci bianchi, lenticchie verdi e rosse), marmellate e confetture, agrumi come arance, pompelmi e limoni, sottoli e sottaceti, ortaggi freschi, uova di galline allevate allo stato semi brado, salumi, mieli, tisane, farine, pasta secca, prodotti di panificazione, biscotti, birre artigianali. Non mancheranno i Presìdi Slow Food, in particolare l’oliva infornata di Ferrandina, il pezzente della montagna materana e l’olio extravergine d’oliva.

«Matera, oltre ad avere una storia lunghissima, vanta una tradizione agricola millenaria, in particolare per quanto riguarda la coltivazione dei cereali» prosegue Pagano. «Ne è testimonianza il fatto che la città è famosa per un pane dalla crosta particolarmente saporita e dalla mollica compatta, che si ottiene dagli ottimi grani della collina materana». Proprio per questo motivo, al mercato partecipa anche un artigiano che produce i famosi timbri del pane di Matera: una tradizione, già a bordo dell’Arca del Gusto di Slow Food, che affonda le radici nei tempi in cui le pagnotte, impastate dalle massaie nelle proprie abitazioni, venivano cotte tutte insieme nel forno comunitario. Per distinguerle, allora, occorreva un segno distintivo, un timbro da apporvi sopra, utile a riconoscerle una volta pronte.

Al Mercato della Terra di Matera, il 47esimo a venire avviato in Italia, non si farà soltanto la spesa. Come accade in tutti gli altri mercati contadini di Slow Food (sono più di 80 in venticinque Paesi del mondo!), alla compravendita si affianca l’attività di educazione alimentare: ogni mercato è infatti uno spazio di incontro tra consumatori e produttori, dove acquirenti e realtà agricole e artigianali di piccola scala – quelle che hanno scelto di non far parte del sistema della grande distribuzione, che troppo spesso antepone l’economicità al valore – hanno occasione di conoscersi e di presentare prodotti di qualità.

Proprio nell’ottica di fare educazione alimentare, in concomitanza con il mercato verranno organizzati eventi tematici con protagoniste le materie prime lucane: dai grani antichi al pane lucano, dalle erbe spontanee alla lucanica, la salsiccia simbolo di questo territorio, fino ai cereali da cui si ottengono le birre artigianali che sono la dimostrazione del fermento della giovane generazione brassicola della zona. Ultima annotazione: non stupitevi se, nei prossimi mesi, troverete le bancarelle targate Slow Food in giro per la Basilicata; l’obiettivo, conclude Pagano, è proprio quello di essere itineranti, approfittando delle feste e delle celebrazioni nei comuni limitrofi a Matera per portare in giro il cibo buono, pulito e giusto.