«Il ritardo nella pubblicazione delle graduatorie – spiega il segretario regionale Pierangelo Galasso – è dovuto al fatto che alcune aziende sanitarie di altre regioni non hanno ancora inviato le certificazioni di servizio dichiarate dai singoli lavoratori, e per tale motivo le stesse graduatorie potrebbero subire delle piccole modifiche». Al momento non ci sono ancora dati precisi sul numero di persone da assumere. In un incontro in Regione di qualche mese fa si ipotizzava una platea complessiva di circa 250 lavoratori, in ogni caso «per il 2022 e il 2023 – precisa il sindacato – sarà possibile assumere la metà del numero previsto nel piano triennale dei fabbisogni, decurtato degli assunti con mobilità e stabilizzazioni». Prosegue intanto il confronto con la Giunta regionale «per chiedere l'assicurazione del massimo numero possibile di operatori della sanità e per sollecitare le altre aziende sanitarie a pubblicare quanto prima le graduatorie».
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