Comunicato del sindacato CUB ai consiglieri regionali, alle forze politiche e sindacali





La CUB Basilicata fa presente che qualsiasi proposta si prospetti per raggiungere una soluzione circa le lavoratici e i lavoratori Tis (Tirocini di inclusione sociale) e Rmi (Reddito minimo di inserimento), anche quella che può apparire come la migliore possibile per mettere fine all'annosa questione dei lavoratori Tis e Rmi, deve accontentare tutti, non solo una parte. I lavoratori in questione devono avere garantiti tutti gli stessi diritti, qualsiasi eventuale accordo si arrivi a firmare. La Cub Basilicata (come confermato già con la nota del 12 marzo 2023), non accetterà mai un eventuale accordo che divida i lavoratori, pertanto prende le distanze da qualsiasi soggetto politico, sindacale ecc...che nei fatti si muova diversamente, avanzando proposte che si “accontentano” di richiedere soluzioni concrete solo per una parte, per altro minoritaria, di questi lavoratori.

La Cub Basilicata di conseguenza sulla questione delle lavoratrici e i lavoratori Tis (Tirocini di inclusione sociale) e Rmi (Reddito minimo di inserimento) lucani, utilizzati e sfruttati da tanti e tanti anni nella pubblica amministrazione, senza una adeguata retribuzione, senza aver ricevuto nessun diritto, ritiene che per l'intera platea delle lavoratrici e dei lavoratori Tis e Rmi, la Regione Basilicata deve impegnarsi a garantire in tempi ragionevoli la stabilizzazione di questi lavoratori.

Come primo passo in questa direzione è necessario cestinare la delibera Arlab n. 214 e n. 215 del 12 aprile scorso, la quale rischia concretamente di far uscire dalle platee in cui i lavoratori Tis e Rmi hanno svolto un regolare lavoro e per il quale hanno maturato il diritto alla stabilizzazione.

In rispetto del mandato ricevuto dai lavoratori in lotta in data 17 aprile 2023, parte integrante di codesto documento (si allega copia), a prescindere dai tempi ragionevolmente necessari per la stabilizzazione, a questi lavoratori vanno riconosciuti immediatamente le seguenti condizioni:

Diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto e in ogni caso sufficiente ad assicurare a se stessi e alla propria famiglia un'esistenza libera e dignitosa (con la possibilità di un aumento delle ore di lavoro, dalle attuali 80 a 100 ore e oltre, con un massimo 40 ore settimanali);

Diritto all'astensione dal lavoro per gravidanza senza nessuna decurtazione sulla retribuzione;

Diritto ai contributi previdenziali ai fini pensionistici, all'indennità di malattia e infortunio;

Diritto alle ferie e agli altri diritti riconosciuti per legge (legge 53, legge 104 ecc...), come previsto per gli altri lavoratori nel pubblico impiego;

La Cub Basilicata ritiene che la regione Basilicata (che ha finora utilizzato questi lavoratori nell'ambito dell'amministrazione pubblica, Comuni, Scuole, Tribunali ecc...) possiede la necessaria autonomia giuridica e finanziaria, oltre che capacità economica, per garantire la stabilizzazione di tutte le lavoratrici e lavoratori Tis e Rmi, coinvolgendo eventualmente in questo percorso anche gli altri Enti pubblici, anche con specifiche convenzioni, che finora hanno direttamente utilizzato detti lavoratori.