PON Salute, Vizziello: alla Basilicata 12 milioni di euro

 

“Il Programma finalizzato a migliorare i servizi sanitari e socio-sanitari in favore dei soggetti vulnerabili. Speriamo che l’Assessore Fanelli riesca ad attuare in maniera più efficace e rapida rispetto a quanto fatto con i fondi per la salute del PNRR”.

“Ammonta a 12 milioni di euro il finanziamento destinato alla Basilicata in sede di riparto del Programma Nazionale Equità nella salute (PON Salute), finalizzato a migliorare i servizi sanitari e socio-sanitari in favore dei soggetti vulnerabili e che speriamo l’Assessore Fanelli riesca ad attuare in maniera più efficace e rapida rispetto a quanto a tutt’oggi fatto con riguardo ai fondi per la salute del PNRR”. E’ quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale di Basilicata Oltre, Giovanni Vizziello, che così commenta la pubblicazione del decreto del Segretario generale del Ministero della Salute contenente il riparto delle risorse del PON Salute tra le regioni del Mezzogiorno d’Italia.

“Il Programma Nazionale Equità è stato predisposto secondo un’ottica di complementarietà rispetto agli obiettivi del PNRR in materia di sanità - spiega Vizziello - ed assume come prioritarie quattro aree di intervento come il contrasto della povertà sanitaria attraverso il rafforzamento dei servizi socio sanitari in favore delle persone a basso reddito o senza fissa dimora, maggiori investimenti a tutela della salute mentale attraverso il potenziamento dei Dipartimenti di Salute Mentale, migliori servizi socio sanitari in tema di salute di genere mediante il potenziamento dei consultori e il miglioramento della prevenzione oncologica attraverso una maggiore copertura dei programmi di screening, che spesso nelle regioni del Sud non riescono a raggiungere un numero soddisfacente di cittadini”.

“Si tratta di ambiti nei quali, purtroppo, la Basilicata fa registrare gravi deficit rispetto al resto del Paese - sottolinea Vizziello - come testimoniano, ad esempio, i dati relativi al numero delle strutture psichiatriche territoriali (in Basilicata ce ne sono 1,5 ogni 100.000 abitanti, a fronte di una media nazionale di 2,9 ogni 100.000 abitanti) o quelli relativi alla condizione di grave deprivazione materiale della popolazione (in Basilicata una famiglia su quattro vive in condizioni di povertà relativa)”.

“Individuare ed includere in programmi di prevenzione sanitaria e potenziare l’offerta di servizi sanitari o socio sanitari nei confronti di soggetti che a tutt’oggi risultano invisibili per il sistema sanitario regionale perché, per motivi economici o sociali, non ricevono le cure di cui necessitano - conclude Vizziello -  significa rendere effettivo quel modello di universalità dei servizi sanitari voluto dal legislatore e a tutt’oggi incompiuto in molte realtà territoriali”