Gianfranco Fallica, esce il nuovo romanzo: “Dante implicato e il falso ritornante”



«Ora, la ricerca identitaria è diventata centrale nella cultura contemporanea, e nel pensiero “gender” l’identità è vista come una narrazione fatta dagli Altri di noi stessi, dal momento che vivere significa esporsi, entrare in relazione».

Gianfranco Fallica prendendo ispirazione a degli incontri letterari basati sul più grande poeta di tutti i tempi; Dante Alighieri, presenta al pubblico dei lettori il suo nuovo romanzo che prende il titolo: “Dante implicato e il falso ritornante”. Un libro ispirato alla letteratura italiana. Nell’introduzione dell’opera si può notare di come l’autore abbia fissato tutti i punti salienti dello studio effettuato su Dante, attraverso uno stile saggistico/colloquiale: La “Commedia” come ricerca identitaria; L’umanissima coscienza dell’impossibilità; La regola dello “Stare al quia; La solitudine “abitata”; le suggestioni di movimento e il falso ritornante. L’opera letteraria è divisa in parti e, ognuna di esse analizzerà in maniera dettagliata non solo la vita di Dante, ma, anche il perché abbia deciso di fare delle scelte; per esempio: i due protagonisti Pietro Bembo e Tito Vespasiano Strozzi si interrogheranno sul perché Dante abbia voluto comporre la commedia. Nel loro cammino incontreranno tanti personaggi. Tra i più noti vedremo: Erasmo da Rotterdam; “Sei personaggi in cerca d’autore” e la loro necessità per il successo. Tutto questo sarà impreziosito non solo da una parte saggistica, ma, anche dalla presenza di numerosi dialoghi che permetteranno di intervallare le diverse epoche e le loro opere. 

Gianfranco Fallica è nato a Catania e risiede a Pedara (CT). Svolge la professione di avvocato ed è specializzato in diritto civile e amministrativo. È appassionato di letteratura e nel 2017 ha pubblicato un poemetto in dialetto etneo: “Sisifu Arrivilatu”. È stato anche un referente letterario per un ciclo di incontri tenutosi al paese di Pedara, tema principali degli incontri era: Dante Alighieri. Grazie a questi incontri è nata l’idea della sua opera che prende il nome di: “Dante implicato e il falso ritornante”