SALERNO - La Procura di Salerno sta conducendo un'indagine su due ipotesi di reato, omicidio colposo e naufragio colposo, in relazione all'incidente in mare che ha causato la morte dell'editrice americana Adrienne Vaughan lungo la costiera amalfitana. La vittima ha perso la vita quando il suo veliero, il Tortuga, è stato colpito da un gozzo di nove metri il 3 agosto.
L'attenzione si è concentrata sullo skipper di Massa Lubrense che era al timone del gozzo. I risultati degli esami tossicologici hanno rivelato la presenza di alcol e cocaina nel suo sangue. Tuttavia, le quantità rilevate non erano eccessive, rendendo necessario ulteriori test per stabilire quanto tempo prima dell'incidente avesse assunto le sostanze.
Il procuratore Giuseppe Borrelli ha riferito che oltre 70 persone sono state ascoltate finora, tra cui il marito della vittima, attualmente ricoverato in ospedale e che sarà interrogato nuovamente una volta che le sue condizioni di salute si saranno stabilizzate. Lo skipper rimane ancora in ospedale per le ferite riportate durante lo scontro.
La Procura sta anche esaminando la possibilità di accertamenti sul cellulare dello skipper, poiché le dichiarazioni fatte dalla persona indagata durante l'interrogatorio sono oggetto di verifica. Inoltre, si stanno valutando le possibilità di ricostruire rotte e velocità delle due imbarcazioni attraverso l'analisi di apparati tecnici presenti a bordo.
La motonave Tortuga era dotata di un apparato di tracciamento di rotta e velocità chiamato Ice. La Procura sta cercando di determinare se anche il motoscafo coinvolto nell'incidente aveva un apparato simile. Borrelli ha spiegato che, al momento, ritiene di aver ricostruito le traiettorie seguite dalle due imbarcazioni.
Nel corso dell'incidente, la vittima stava prendendo il sole a prua e è stata sbalzata in mare. Anche sua figlia è finita in acqua durante l'impatto. L'indagine è ancora in corso per determinare le cause e le responsabilità legate a questo tragico incidente.