Come è ben noto, le sedute di Consiglio Regionale, oltre ad essere trasmesse in streaming, sono aperte al pubblico. Alla diretta streaming sfuggono le continue contestazioni nei confronti della maggioranza guidata dal generale Bardi.
Ieri, ancora una volta, l’aula di via Verrastro, era stata chiamata a decidere sulle sorti dall’articolo 10 della Legge regionale 5 giugno 2023, n. 11 (Legge di stabilità regionale 2023) ovvero sulle risorse aggiuntive per le prestazioni extra budget rese da strutture private accreditate. MEF e Ministero della Salute hanno sollevato alcuni rilievi aventi ad oggetto quanto previsto, in particolare, dal d.lgs. N. 502/1992. Tuttavia, è bene ricordare che la legge regionale non è stata impugnata dal Governo ed è quindi pienamente in vigore.
Ma a via Verrastro la confusione e l’approssimazione regnano sovrane. Nonostante la legge regionale non sia stata impugnata, la Regione Basilicata non l'ha mai attuata, mettendo in campo le solite promesse da marinaio e gettando in ulteriore sconforto gli operatori titolari delle strutture interessate dalla norma.
La seduta di ieri, voluta fortemente da tutta la minoranza, serviva proprio per dare una svolta alla faccenda, a sbloccarla in qualche modo, ma il caravanserraglio bardiano ha deciso di non decidere trincerandosi dietro l’ennesimo rinvio. La cosa ancora più incredibile è che non si intravede uno straccio di strategia da parte di Bardi e compagnia su come affrontare la vicenda. Sembra che le preoccupazioni del governo regionale siano esclusivamente incentrate su chi debba guidare la coalizione nella prossima tornata elettorale con imbarazzanti schermaglie tra i vari esponenti delle varie fazioni e nei vari livelli istituzionali. Anziché vomitare veleni nelle varie summer school, gli alleati di Bardi potrebbero fare squadra e impegnarsi seriamente per mediare con il governo e i ministeri interessati.
L’attuale fotografia di questa maggioranza è ben sintetizzata nei sorrisi sornioni e nelle spallucce dei suoi esponenti che all’uscita del palazzo vengono duramente contestati dai rappresentati della sanità privata.
Auspichiamo una rapida soluzione a questa vicenda, oltre a riflettere seriamente su quelle che saranno le strategie future per il riordino della sanità lucana. È chiaro anche ai muri che le accozzaglie elettorali sono deleterie e poco efficaci per un buon governo. I campi larghi o larghissimi che siano dovrebbero iniziare a discutere seriamente sul progetto di sanità che hanno per tracciare il futuro di questa regione, quantomeno per vedere se vi è uno straccio di idea comune sulla stessa.