Si terranno giovedì 12 e venerdì 13 ottobre alle 20:30, nelle sale cinquecentesche di Palazzo Viceconte, i prossimi due appuntamenti della XXIV edizione del Festival Duni; dopo il fine settimana di inaugurazione trascorso con l’ensemble Cappella Neapolitana, il duo Pavan Facchini e le melodie del Regno di Napoli di Micrologus, il programma del festival varca i confini nazionali e tocca uno degli apici della programmazione del 2023. Protagonista della successiva fase del viaggio offerto dal Festival è il principe Carlo Gesualdo, uno dei musicisti più importanti della fine del Cinquecento, nato a Venosa e dunque patrimonio lucano. Alla sua arte saranno confrontati repertori prodotti da grandi compositori della Spagna e dell’Italia del nord.
Il festival infatti accoglierà giovedì 11 ottobre l’australiano John Griffiths: uno dei più importanti studiosi di musica rinascimentale spagnola e italiana nonché concertista di fama internazionale di liuto, vihuela e chitarre antiche con sei fantasie raramente ascoltate del vihuelista spagnolo del XVI secolo Enríquez de Valderábbano contenute nella raccolta Silva de Sirenas, mentre venerdì 12 sarà l’ensemble francese Les Arts Florrisants il complesso di musica antica francese più famoso nel mondo, che torna a Matera dopo il debutto nel 2021 nella sua formazione vocale rinascimentale diretta da Paul Agnew, con un raro programma che mette a confronto i madrigali dei due principali compositori a cavallo tra Cinque e Seicento, Gesualdo da Venosa e Claudio Monteverdi.
“L’edizione di quest’anno del festival Duni è dedicata al Canto Meridiano, non solo per omaggiare l’opera del sociologo Franco Cassano ma anche perché la parola ‘canto’ ha la stessa radice della parola ‘incanto’ ed è stata scelta proprio perché il nostro desiderio è che gli ascoltatori dei nostri concerti possano lasciarsi trasportare dalla meraviglia che la musica infonde all’orecchio e all’anima di ciascuno di noi” spiega il prof. Dinko Fabris, direttore artistico del Festival Duni dal 2018 “Mentre la parola ‘meridiano’ racconta di un luogo, il sud dell’Europa, in cui il mare crea un contesto ricco climaticamente, affollato di storia e bellezze naturali e monumentali, di vita quotidiana significativa, unisce culture e approdi per dare vita a una visione forse più fresca e diversa del mondo della musica barocca, come cerchiamo di fare ogni anno con la nostra proposta artistica”.
Musicista e musicologo specializzato in chitarra e strumenti a pizzico antichi, in particolare vihuela e liuto, John Griffiths coltiva la sua carriera internazionale come un'estensione del suo lavoro di ricerca e come un'opportunità per presentare opere appena scoperte o nuove interpretazioni di un repertorio consolidato. Il programma del concerto di giovedì 11 ottobre comprende alcune delle fantasie dell’opera Silva de sirenas, titolo del libro di musica per vihuela di Fernando Enríquez de Valderrábano pubblicato nel 1547. La musica di Valderrábano è generalmente più astratta, complessa e introspettiva rispetto alle composizioni più conosciute dello stesso periodo storico. Invocando le sirene omeriche che sedussero Ulisse, Valderrábano si ispira alle correnti intellettuali e culturali umaniste che coesistevano in Spagna nel XVI con la dottrina cristiana, John Griffiths le ha studiate e riportate alla luce per raccontare di uno dei più complessi compositori del Cinquecento. Il musicista terrà per l’occasione a Matera anche una Masterclass dedicata alla vihuela, organizzata dal Conservatorio Duni di Matera nel pomerggio dei giorni 9 e 10 ottobre
Prosegue venerdì 12 ottobre l’indagine del Festival Duni sul principe Carlo Gesualdo da Venosa, uno dei più grandi musicisti a cavallo tra Cinque e Seicento, questa volta confrontato con Claudio Monteverdi nel concerto de Les Arts Florissants: Gesualdo e Monteverdi sono due compositori nati a un anno di distanza l'uno dall'altro che sviluppano però la composizione musicale in due direzioni radicalmente diverse. Mentre Monteverdi nella sua carriera si sposterà inesorabilmente verso l'opera, Gesualdo manterrà il formato a cinque voci non accompagnate del madrigale fino alla fine della sua vita, ma piuttosto che muoversi verso uno stile sempre più solistico, spingerà i confini dell'armonia e della dissonanza verso un livello di espressione mai sentito prima.
Il successivo appuntamento sarà venerdì 20 ottobre alle 20:30 a Palazzo Viceconte, Tommaso Rossi ed Enrico Baiano porteranno le Sonate per flauto e basso continuo di Georg Friedrich Händel.
JOHN GRIFFITHS suona strumenti storici a pizzico dagli anni Settanta. Da allora la sua carriera si è sviluppata sia come studioso che come esecutore. È stato uno dei pionieri moderni della vihuela, tenendo il suo primo recital in Australia nel 1974. Ha tenuto conferenze e si è esibito in tutta l'Australia, l'Asia, l'Europa, il Sud America e gli Stati Uniti. Lavora come esecutore e ricercatore freelance, ma per molti anni è stato professore di musica all'Università di Melbourne. Ha mantenuto posizioni onorarie presso l'Università di Melbourne e il Centre d'Etudes Supérieures de la Renaissance di Tours. Considera la sua attività concertistica come un'estensione del suo lavoro di ricerca, esplorando repertori poco conosciuti e altri aspetti della pratica strumentale storica. È Fellow dell'Australian Academy of the Humanities, Ufficiale dell'Orden de Isabel la Católica, Membro dell'Order of Australia e vicepresidente della International Musicological Society.
LES ARTS FLORISSANTS è una tra le formazioni musicali più apprezzate al mondo. Fondato nel 1979 dal clavicembalista e Direttore franco-statunitense William Christie, l’ensemble, che prende il nome dall’omonimo idillio in musica di Marc-Antoine Charpentier, ha svolto un ruolo pionieristico nell’esplorazione del repertorio barocco a lungo dimenticato, compresa la riscoperta di innumerevoli tesori conservati nei fondi della Biblioteca Nazionale di Francia. Ora che questo repertorio è ampiamente eseguito e apprezzato, l’ensemble ha ampliato i suoi programmi dedicandosi alla musica europea del XVII e XVIII secolo. L’ensemble è diretto da William Christie a cui, dal 2007, si è affiancato il tenore inglese Paul Agnew.