Cos’è la civiltà? La civiltà è un mondo in cui ognuno può essere libero, libero di scegliere, libero e rispettoso delle altre libertà. Possiamo ancora definirci un mondo civile? Crediamo che la terribile e amara scomparsa di Giulia Cecchettin, come delle altre donne vittime di femminicidio, debba farci riflettere tutti. Serve un cambio di passo culturale, educare all’amore, al rispetto, alla pace. Certo, in un contesto di guerre, di soprusi economici e non, diventa difficile affrontare l’amore. Ma la sfida deve essere questa: insegnare ad amare e insegnare che questo amore, ancor più quando non è corrisposto, è degno di essere chiamato così ed è ancora più grande quando lascia volare liberamente.
È importante insegnare ad elaborare ed accettare le perdite e le rinunce, che purtroppo, fanno parte della vita, e che dalle perdite e dalle sconfitte si può rinascere più forti e maturi facendo tesoro di quanto imparato attraverso il dolore. Il dolore è parte della vita. “Se ami qualcuno lascialo libero”, recita un famoso brano pop, e mai come ora, tale concetto è attuale. Bisogna cominciare nelle famiglie, nelle scuole, nella società a far comprendere che non si può avere tutto dalla vita, e men che meno, si può pensare di “possedere” una persona.
Serve un cambio di passo anche nel mondo dei media: i social e le produzioni televisive dovrebbero, anche loro, cominciare a rinunciare a trasmettere e trasferire concetti e immagini di violenza più o meno espliciti. Solo così, forse riusciremo a riportare la persona davvero al centro. Solo così, faremo i primi passi per lasciare, a chi verrà dopo di noi, un mondo in cui vivere liberi e sicuri. Oggi purtroppo, oltre ad associarci al dolore della perdita, possiamo solo chiedere perdono e lavorare affinché tali barbarie non si abbiano più a ripetere.