Plebbo, esce il brano d'esordio 'Svegliati: la nostra intervista



''Svegliati'' è il brano d'esordio del giovane cantautore romano Plebbo, classe 2003, pubblicato su etichetta Apollo Records con distribuzione Ada Music Italy. Il brano, scritto e composto da Guido Plebani (nome di battesimo di PLEBBO), tratta di “ristagno personale, incompiutezza e fallimenti che hanno scandito la mia vita – racconta l’artista - mantenendo però sempre un alone di speranza e di proiezione verso il futuro”.

Ciao Guido, “Svegliati” è il tuo brano d’esordio. Come nasce? 

Come ogni mia canzone, Svegliati non nasce da un’idea prefissata di testo o di storia da raccontare, ma nasce dal passare del tempo in intimità con uno strumento, in questo caso la chitarra. Suonando a tempo perso, cerco di sperimentare finché non trovo un giro armonico che mi faccia scattare qualcosa, e che mi faccia “entrare” dentro alla musica. A questo punto, entrato dentro l’armonia, cerco la melodia che meglio la complementi, qualcosa che mi streghi leggermente. Da qui mi vengono in mente delle parole chiave, in questo caso “Svegliati,” insieme ad altre. Fino a qui è principalmente tutto istinto, di pensiero ce n’è poco. È tutto semplicemente un cercare di veleggiare insieme alla musica. La parte che richiede più pensiero è quella di mettere insieme i pezzi, riconducendo le parole chiave alla propria vita, ed assicurandosi che la struttura e i “chiaroscuri” del brano rendano a dovere. Svegliati è nata così, da un flusso di musica e pensieri che ho ricondotto alle mie esperienze.

Si tratta di un brano che tratta il fallimento, ma anche il sentimento di speranza. Evidentemente è presente uno sguardo al futuro, ma cos’hai in programma per i prossimi mesi? Stai lavorando ad altre uscite musicali?

Assolutamente si. Ho già dei singoli pronti da fare uscire prossimamente e ne ho molti altri ai quali sto lavorando adesso. Mi auguro che musicalmente il mio futuro prossimo continui ad essere molto prolifico.

Il tuo modo di fare musica non può essere incasellato in un genere definito, ma quali sono le tue influenze musicali?

Ce ne sono state moltissime, ma sicuramente quelle maggiori attualmente vengono in Italia da Lucio Battisti, un artista che si è evoluto con ogni suo album. A livello internazionale gli artisti che più apprezzo in questo momento sono: Jeff Buckley ed i Radiohead. Oltre alla musica di questi tre artisti, trovo che il loro modo di interpretare sia assolutamente unico ed emozionante.

Tu sei un figlio della scena musicale romana. Cosa ne pensi? Credi sia un momento di fermento e sperimentazione?

Onestamente io sono molto legato ad i miei ascolti e ciò che sento di contemporaneo viene principalmente dal mainstream, quindi non sono al corrente di tutte le realtà musicali di adesso e tutto quello che dirò si riferirà al mainstream. Penso che questo sia sicuramente un periodo di grande fermento per la quantità di gente che si approccia alla musica, però se si parla di sperimentazione, nel mainstream di oggi la ritrovo raramente. Ho l’impressione che ciò che sia strano e poco orecchiabile non arrivi ad essere ascoltato oggi come oggi. Questo mi dispiace. Comunque non ascolto particolarmente la nuova scena romana.