Bennardi torna sul tema della sanità e risponde all’attacco di Casino

 



MATERA - Torno ancora sul tema della sanità per replicare alle parole del consigliere regionale Michele Casino.  Devo dire che avrei preferito ricevere risposte magari dall’assessore regionale alla sanità o dal presidente Bardi. L’ultimo da cui mi aspettavo una replica era un consigliere regionale di maggioranza, peraltro sospeso da Forza Italia, e dunque non è chiaro oggi a quale partito appartenga.

Mi accontento comunque della risposta di colui che, a mio parere, è stato uno dei parlamentari meno incisivi che la Lucania abbia espresso. Dopo le gaffe romane e televisive, anche in Consiglio regionale il suo contributo politico appare modesto. Basti ricordare la sua mozione sulla delocalizzazione del biogas al borgo La Martella: otto mesi dopo, del tavolo tecnico “urgente” promesso non si sa che fine abbia fatto.

Oggi Casino tenta di difendere la sanità materana per spirito di appartenenza al centrodestra che governa la Regione. Ma difendere l’indifendibile è difficile: i nostri ospedali soffrono la cronica carenza di personale, la fuga di medici e pazienti è ai massimi livelli, e la medicina territoriale è ancora ferma al palo. È come se un Proteus volesse ammirare la luna da una grotta, il Proteus anguinus, non una divinità ma un anfibio cavernicolo privo quasi della vista, è forse la metafora più adatta per descrivere questo atteggiamento.

Quanto ai dati, ho letto con attenzione le 22 pagine del rapporto AGENAS, aggiornato al 30 giugno 2025. Pur avendo una formazione umanistica, credo di saper interpretare correttamente i numeri: la Basilicata è tra le regioni più in ritardo nell’attuazione del modello di sanità territoriale previsto dal PNRR. Nessuna Casa della Comunità e nessun Ospedale di Comunità risultano ancora operativi, nonostante ne siano state programmate rispettivamente 19 e 5. L’unico obiettivo raggiunto riguarda le sei Centrali Operative Territoriali, tutte funzionanti. A livello nazionale, invece, oltre un terzo delle Case e un quarto degli Ospedali di Comunità sono già attivi. Un dato che colloca la Basilicata agli ultimi posti in Italia e che dovrebbe far riflettere. Capisco che il monitoraggio AGENAS riguardi l’attivazione dei servizi, non lo stato fisico dei cantieri, ma il quadro resta preoccupante: gli obiettivi sono lontani, i tempi stretti e l’opportunità dei fondi PNRR non si ripeterà. È dovere della politica interrogarsi e sollecitare risposte, perché la sanità territoriale è la vera chiave per ridare fiducia ai cittadini che oggi spesso rinunciano a curarsi. E sarebbe utile, persino per lo stesso Casino, concentrarsi sin d’ora sul tema cruciale del personale: quando le strutture saranno pronte, dovranno essere riempite di medici e operatori, con procedure concorsuali chiare e tempestive. Non intendo soffermarmi sulle note vicende familiari che alcuni organi di stampa hanno definito “dinasty Casino”, tra passaggi repentini dall’opposizione alla maggioranza e nuovi ingressi in giunta. Sul piano politico, però, posso dire con serenità che Michele Casino rappresenta tutto ciò che è più lontano dal mio modo di intendere la politica: la coerenza, la trasparenza e la lealtà verso i cittadini. Io sono nel Movimento 5 Stelle da oltre quindici anni e ho sempre lavorato insieme alla mia coalizione, ai miei consiglieri e assessori, con rettitudine e onestà, per lasciare la mia città migliore di come l’ho trovata.


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