Sanità pubblica: le liste di attesa si allungano ma gli italiani non ci stanno, si affidano al privato

Gli italiani sono sempre più preoccupati per la loro salute. Il servizio pubblico, infatti, mostra una situazione davvero allarmante. File sempre più lunghe e costi che, per quanto ridotti rispetto al privato, sono comunque troppo alti per la scadenza del servizio offerto.

Le liste dʼattesa diventano davvero chilometriche, soprattutto nelle regioni del Sud, dove anche la speranza sembra cominciare a morire. Così, sempre più italiani decidono di ricorrere ai servizi privati, affrontando disparità di spese più o meno onerose a seconda del tipo di visita o di esame richiesto.

Di sicuro, quando si parla di analisi dellʼemocromo, livelli di mchc nel sangue o esame delle urine e tamponi, quasi non cʼè da pensarci se rivolgersi al pubblico o al privato. Per una differenza di spesa irrisoria, i risultati arrivano in maniera tempestiva presso i servizi privati, mentre presso le strutture pubbliche possono volerci più di dieci giorni per ottenere un responso.

La questione si fa molto più delicata quando si parla di esami più specifici. I tempi dʼattesa sono andati aumentando di anno in anno e ora si tratta di aspettare dai 45 ai 65 giorni per una risonanza al ginocchio, oppure dai 58 ai 71 per unʼecografiaallʼaddome. Dai 69 ai 79 quando si parla di colonscopia. Ma il vero dramma è sulle biopsie, esami assolutamente delicati in cui un responso tempestivo è assolutamente fondamentale. Eppure, nonostante il costo di 56 euro, il tempo di attesa per i risultati di una biopsia presso una struttura pubblica è di ben 3 mesi, che comportano angosciose attese nel sapere se si tratta o meno di cancro. Motivo per cui molti italiani si rivolgono al privato, dove il responso avviene nel giro di pochissime ore, ma al prezzo di ben 225 euro. Salasso che, però, sembra sempre più necessario se ci si vuole curare a dovere e non mettere a repentaglio la propria salute e la propria vita.
Anche le visite più specialistiche non sono da meno. 69 giorni dʼattesa per una visita oculistica, 58 per un controllo dal cardiologo, 48 per quello dallʼortopedico. 38 giorni per una visita ginecologica e, quando si parla di riabilitazione, sono più di 4 milioni gli italiani che si rivolgono ad un fisioterapista privato. 
Ma i costi non sono sempre sostenibili e, di contro ai 5 milioni dʼitaliani che hanno scelto e hanno potuto mettere mano alle proprie tasche per curarsi, sono più di 4 i milioni che si vedono costretti a rinunciare a cure più efficienti, sacrificando salute e benessere, anche e soprattutto nei casi più urgenti e gravi.