Fondi comunitari, Latronico: ancora nulla di concreto

MATERA - “Siamo a 36 mesi dall'avvio del ciclo di programmazione comunitaria 2014/2020 ed ancora non si è visto nulla di concreto nelle regioni dell'obiettivo uno, compresa la Basilicata. Solo l'Italia offre queste performance nonostante sia un Paese contribuente netto: versiamo più contributi all'Europa di quanti ne utilizziamo”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico, intervenendo a Matera ad un convegno sui fondi europei ed il Mezzogiorno promosso dai gruppi parlamentari dei Conservatori e Riformisti, alla presenza del sen. Tito Di Maggio e dell'europarlamentare Remo Sernagiotto.

“Mentre scorre il tempo degli investimenti, il fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) viene utilizzato per altri scopi estranei a politiche di sostegno del Mezzogiorno. L'ultima legge di stabilità impiegò ben 4,5 miliardi di euro del FSC per finanziare la decontribuzione alle imprese dell'intero Paese. Recentemente in Commissione Bilancio, durante l'esame del decreto ‘enti locali’ , si stava ripetendo un nuovo assalto, bloccato per il momento, al fondo di sviluppo e coesione per destinare 400 milioni di fondi strutturali, finanche non programmati, per finanziare il debito pregresso del trasporto pubblico della regione Campania. Per cui non bisogna meravigliarsi se a valle di interi e consistenti cicli di programmazione comunitaria come in Basilicata, non si raggiungono i traguardi dello sviluppo, della ricchezza e del lavoro delle regioni a ritardo di sviluppo. La spiegazione sta nel fatto che i flussi sono orientati spesso per sostituire la spesa corrente oppure per interventi dalla forte caratteristica assistenziale. L'auspicio – ha concluso Latronico - è che si cambi direzione”.