POTENZA. Potenza città sempre in maggiore declino economico? Secondo una certa politica sì. Ne è di questo parere il consigliere Molinari. “L’occasione offerta dalle risorse Pisus non può essere persa, in particolare,
per risollevare l’economia della città capoluogo di regione che non ha attivato
negli ultimi anni iniziative di supporto sufficienti per incentivare le piccole
e medie imprese a resistere alla crisi. Bisogna fare presto per impegnare in un
progetto, condiviso con le associazioni di categoria, le risorse destinate al
settore dal Pisus riguardante le reti di impresa e sviluppo locale (circa 8 milioni euro) e sul cui stato di attuazione, al di là degli annunci di
scorrimento di vecchi bandi e predisposizione di nuovi per la città, ancora
nulla è stato fatto di concreto dall’ultima riunione del comitato di
sorveglianza, lo scorso 28 giugno, sull’utilizzo dei finanziamenti europei.
Sarebbe anche necessario capire come procedere alla preparazione di bandi
finalizzati ad accompagnare gli start up di nuove imprese. A dare un quadro
allarmante della situazione di crisi del settore economico nella città il dott.
Patrik Suglia della Camera di Commercio di Potenza audito nella V commissione
consiliare”.
Lo sostiene il consigliere comunale di Potenza prendendo
spunto dai numeri in negativo che caratterizzano le società di capitale di
persone ed imprese individuali nella città di Potenza.
“Nella nostra città –evidenzia Molinari- le società di capitale di persone ed
imprese individuali nel primo semestre di quest’anno sono 235 a fronte della
cancellazione, come risulta dalle informazioni fornite dalla Camera di
Commercio, di ben 302 attività. Il dato è a dir poco preoccupante se si
considera che durante tutto lo scorso anno il numero di natalità e mortalità
relativo alle piccole e medie imprese ha dimensioni sproporzionate rispetto al
dato del solo primo semestre 2012. In tutto il 2011, infatti, sono state 390 le
nuove iscrizioni alla Camera di Commercio a fronte di 420 cancellazioni”.
“In particolare nel settore manifatturiero nel primo trimestre di quest’anno
una sola è stata l’iscrizione 29, invece, le cancellazioni. Per quanto riguarda
–continua- le costruzioni nove le nuove imprese nate e 28 quelle che non hanno
resistito alla crisi. Il settore del commercio, invece, ha fatto registrare le
maggiori perdite. A fronte di 50 nuove iscrizioni sono state ben 105 le
cancellazioni. Nel 2011 non è andata meglio ma dai dati è chiaro che la
situazione sta precipitando. Lo scorso anno, infatti, per il settore
manifatturiero cinque le nuove iscrizioni, 28 le cancellazioni. Nel settore
costruzioni 16 nuove imprese registratesi alla Camera di Commercio a fronte
delle 50 cancellazioni mentre per il commercio 62 le nuove imprese e 125 quelle
che non sono riuscite ad andare avanti”.
Secondo Molinari “dall’andamento registrato nell’ultimo anno e mezzo è chiara
la criticità dell’attuale situazione che sembrerebbe destinata a peggiorare
ulteriormente. Per questo dalle risorse Pisus si deve trarre il maggiore
vantaggio possibile soprattutto battendo la crisi sul tempo. Bisogna agire in
fretta prima che si arrivi al punto di non ritorno al quale forse siamo già
troppo vicini. Le risorse dovrebbero essere indirizzate a finanziare e
sostenere con agevolazioni anche fiscali le piccole e medie imprese. Ad esempio
per quanto riguarda il settore delle costruzioni, uno dei settori trainante per
l’economia del capoluogo di regione, si potrebbe alleggerire il peso dell’Imu
sulla vendita di nuove case e trovare quanto prima una soluzione condivisa per
limitare gli effetti sull’aumento degli oneri di concessione edilizia che hanno
contribuito –conclude Molinari- a mettere in ginocchio il settore”.