Usura: il coraggio della denuncia


Concetta Padula. Nel secondo dopoguerra l'Italia si trovò a affrontare un periodo di grave crisi che investiva tutti i settori della vita economica del Paese. La maggior parte dei contadini del Sud non disponeva di valide garanzie da offrire alle banche e non potevano permettersi di chiedere un prestito. Decimati e vessati dalle imposte fondiarie, anche se conducevano una vita  basata sul risparmio  e la rinuncia,erano costretti a rivolgersi ai "trainier" (commercianti di grano) al fine di garantirsi un 'esistenza" libera" e  dignitosa.

I trainier, oltre a prelevare annualmente il ricavato della mietitura applicavano sulle somme di danaro ,elargite ai piccoli agricoltori, tassi d'interesse che superavano anche il 100%. I mezzadri, quando non riuscivano a saldare il "prestito ", subivano l'esproprio dei loro terreni ed erano vincolati a prestar "servizio " presso questi "signori".I piccoli braccianti diventavano "succubi"sia mentalmente e sia fisicamente di questi "antichi strozzini".

La depressione economica che stiamo vivendo oggi rappresenta un terreno fertile per l'usura, alimentato dalle lungaggini della burocrazia pubblica e dall'esigenza di trasparenza della pubblica amministrazione. I dati raccolti dalla Direzione investigativa antimafia sono molto allarmanti. Nel Mezzogiorno , la Basilicata è la terza regione italiana a rischio usura, dopo Campania e Calabria. I progetti tesi a contenere l'usura sono molti: dalla Banca etica agli accordi di regioni e province con gli istituti di credito privati,sino alle associazioni a difesa delle vittime dell'usura. Poche sono le denunce ma tantissime sono le persone che cadono nella rete di questi "aguzzini". L'Associazione "Interesse Uomo" di Padre Marcello Cozzi dal 1999 a oggi ha aiutato circa 885 persone mente le denunce alle forze dell'ordine , per questo grave sciacallaggio  nei riguardi della dignità  di ogni libera persona, sono state solo una goccia nel mare, poche unità. La Basilicata ha stanziato un fondo di 440 mila euro per le vittime degli usurai e in più Potenza ha destinato circa 200 mila euro per le famiglie in difficoltà costrette a ritirare i propri figli dalle Università. Il più delle volte ci si trova con l'acqua alla gola e si fa fatica a riemergere dal pantano della paura e della disperazione che queste sanguisughe cercano d'inculcare tra le fila delle brave persone. Tanti, molti sono i canali di aiuto che regioni, enti e associazioni cercano di far confluire tra i cittadini onesti che hanno la forza di denunciare questi gravi soprusi. Il difficile è compiere quest'atto di coraggio.

Occorre seguire il cammino della legalità.