
All'alba, simboleggiando 'intimità dell'atto sessuale, il faggio viene bullonato al pino. Alle chiome dei due alberi si inchiodano le tacche, dei cartellini di legno con sopra incise le offerte votive al Santo(denaro, agnelli e prosciutti). I due alberi vengono issati a forza di braccia in una buca scavata al centro della piazza. Le proffiche fungono da perno fino a quando non viene ultimata l'operazione. L'ultima tappa consiste nella "scalata della 'Ndenna" compiuta a mani nude da giovani coraggiosi. Vince chi arriva prima in cima. Il vincitore avrà l'onore di abbattere i due alberi , dopo una decina di giorni, quando le chiome saranno ormai spoglie. Questo rito ha una chiara connotazione"erotica" perchè la Ndenna, l'elemento maschile, viene accolto in forma tionfale come un uomo che procede al suo rientro a casa. La Conucchia invece, la parte femminile, è accolta con un clima più festaiolo, quasi a simboleggiare il fare civettuolo della donna.
Il perpetuarsi della vita, il richiamo alla fertilità, questo è il signficato di un viaggio lungo più di mille anni. Anziani, giovani , uomini e donne vogliono propiziarsi così un buon raccolto. Questi riti arborei sono persenti in altri paesi lucani: Garaguso, Accettura, Castelezzano, Pietrapertosa e Gorgoglione.
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