Precari in Regione, Tancredi e Giordano: ”si proceda nelle verifiche”
novembre 02, 2013
POTENZA - “Contratti a progetto, collaborazioni, assunzioni part time. Il mondo
dei contratti di lavoro è sempre più variegato, ma come troppe volte
accade il lavoro svolto non è mai quello descritto nell'accordo tra le
parti. E la sensazione è che questo è accaduto nella sede della
Regione Basilicata, dove numerosi dipendenti, che si trovano lì da
anni, hanno lasciato il posto a colleghi più giovani ma che non
avrebbero i titoli per svolgere quelle mansioni. Una situazione resa
possibile dal Por (Programma operativo regionale) 2000-2006".
È quanto denunciano i segretari regionali dell'Ugl Basilicata,
Giovanni Tancredi e Giuseppe Giordano, che sottolineano come quello
che è accaduto in passato oggi si è ripresentato con "il Fondo europeo
di sviluppo regionale (Fesr) 2007-2013. Il tutto si è tradotto in
dipendenti con contratto di co.co.co. che arrivano a percepire anche
4mila euro al mese, ma che non potrebbero neanche toccare una pratica
in quanto, spulciare le varie determine, dovrebbero fornire solo
un'assistenza tecnica. L’Ugl ha sempre denunciato che la Regione
Basilicata avviava procedure per nuovi contratti di assunzione
interinali e che alcuni di essi ottennero un contratto di
collaborazione continuativa con l’Ente, mettendoci sempre allo scuro
su conoscere altresì, il numero e le generalità anagrafiche dei
beneficiari, il compenso economico, la tipologia contrattuale, la
prestazione specifica, il dipartimento e/o ufficio con cui si
disponeva la consulenza professionale: chiedevamo semplicemente –
proseguono i segretari Tancredi e Giordano - di conoscere il numero
dei dipendenti a contratto indeterminato (i cosiddetti regionali), di
quelli a tempo determinato (i futuribili stabilizzati) , il numero
esatto dei collaboratori non dipendenti esterni impiegati nella
Regione Basilicata (co.co.co. e lavoratori internali), ed anche il
numero dei contratti di consulenza in corso con la Regione Basilicata.
All’esecutivo regionale chiedevamo le modalità ed i criteri utilizzati
per la selezione dei collaboratori non dipendenti e dei consulenti e
le varie motivazioni che fossero alla base della scelta di avvalersi
di collaboratori esterni, tra cui i lavoratori con contratto
interinale. Inutile specificare che non abbiamo mai ottenuto risposta;
anche perché si parlava di circa 180 co.co.co cui aggiungere
interinali e consulenze varie. Ma tutto ciò era ed è facile reperire,
basti leggere nel sito Istituzionale di ‘Basilicatanet’ per scoprire
un’elenco di nominativi da 14mila euro al mese, cognomi noti e non,
che con i loro lauti compensi regionali fanno rabbrividire le facce
della povera gente che stenta ad arrivare a mangiare per fine mese. I
fondi europei non dovrebbero servire per creare questo tipo di corsie
preferenziali a scapito di lavoratori che da anni lavorano in un
ufficio e che all'improvviso si ritrovano spostati e, a volte,
mobbizzati. Eppure chi dovrebbe controllare c'è, come l’Autorità di
gestione del Por Basilicata, che ha precise responsabilità proprio
sull’utilizzo dei precari a norma di legge. I superiori sanno, ma –
concludono I segretari Ugl - nessuno fino ad oggi ha fatto nulla. Le
varie irregolarità sono ancora tutte lì e noi denunceremo il tutto
alle Autorità competenti. Intanto dall'alto dell'Europa ci guardano".
0 Commenti