Emergenza idrica in Valbasento, la Femca Cisl chiede un tavolo di confronto immediato



POTENZA – «Basta con le sterili polemiche tra imprese e agricoltori: è tempo di un tavolo di confronto costruttivo per affrontare una situazione che sta mettendo a dura prova le aziende del territorio». L’emergenza idrica in Valbasento è giunta ad un punto critico, e la Femca Cisl Basilicata alza la voce chiedendo un'azione immediata e concreta. Il segretario generale Massimiliano Mincuzzi, il segretario regionale Massimo Manicone e il coordinatore per la Valbasento Francesco Carella sollecitano interventi strutturali a tutela dei livelli occupazionali e delle imprese del territorio. 

«La crisi idrica era prevedibile e servono soluzioni immediate per tamponare gli effetti attuali. Bisogna sottolineare il grande senso di responsabilità delle aziende e delle maestranze che stanno già compiendo sacrifici enormi per mantenere i livelli occupazionali. Tuttavia, senza un rapido intervento, la situazione è destinata ad essere insostenibile», avvertono Mincuzzi, Manicone e Carella. La Femca Cisl lucana rivendica una nuova prospettiva passando da un approccio emergenziale alla crisi idrica ad uno strategico: «Non si può più pensare di intervenire solo a posteriori e non possiamo continuare ad intervenire solo in emergenza: serve una gestione strutturale e di lungo periodo delle risorse idriche per garantire la crescita sostenibile della Basilicata». 

Tre le priorità indicate dalla Femca Cisl per affrontare in modo strutturale la crisi idrica: primo, «è urgente attivare la programmazione e i lavori sulle infrastrutture idriche della Valbasento, attesi ormai da troppi anni, la burocrazia non può più essere un freno»; secondo, «la questione idrica deve essere inserita a pieno titolo nei piani regionali del PNRR, passaggio fondamentale per garantire sviluppo e sicurezza, sfruttando le opportunità di finanziamento europee»; terzo, «è cruciale creare un ambiente favorevole agli investimenti e alla creazione di nuova occupazione. L'obiettivo è chiaro: evitare che le grandi industrie, spesso multinazionali, decidano di abbandonare il territorio per la mancanza di servizi essenziali come l'acqua, con conseguenze devastanti sull'occupazione locale». «Non devono essere i lavoratori a pagare il prezzo di questa crisi. È arrivato il momento di affrontare il tema in modo serio, strutturale e duraturo, per costruire un futuro solido per lavoratori, imprese, agricoltori e cittadini. La palla passa ora alle istituzioni e a tutti gli attori coinvolti: la Valbasento attende risposte e azioni concrete», concludono i sindacalisti della Femca Cisl.

 

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