Tecnoparco: Fap, 'posizioni Fuina irricevibili'

POTENZA - "La posizione espressa a mezzo stampa dal presidente del Consiglio del Comune di Pisticci, Rocco Fuina, risulta assolutamente antitetica e inconciliabile rispetto a quella recentemente presentata dal Forum Ambientale Permanente con il documento “Valbasento, sostenibilità esaurita”. Secondo Fuina, Tecnoparco non poteva far altro che ampliare l’attività di trattamento reflui, pena devastanti conseguenze sull’intero sistema produttivo locale e sui livelli occupazionali. Dal punto di vista del FAP, l'unica conseguenza devastante deriva da una certa politica, peraltro istituzione, che ha l'assurda pretesa di cancellare le istanze gridate da anni dalle comunità di Pisticci sulle tematiche di ordine ambientale, particolarmente connesse con la salute dei cittadini. Per Fuina, semplicemente non esistono i miasmi che da Tecnoparco affogano Pisticci Scalo e le zone limitrofe e sui quali le popolazioni si sono mobilitate, manifestando il loro dissenso; non esistono le questioni poste dal FAP nel suo documento programmatico, peraltro condiviso in pubblico dalle istituzioni cittadine di cui lui dovrebbe far parte. Per Fuina, non esiste l'emergenza del comparto agricolo valbasentano determinato dall'inquinamento industriale dei terreni, resi incoltivabili. Anzi, oltre al danno la beffa, ci si preoccupa di invitare il prefetto di Matera a controllarne le attività. Quel comparto, si vuole ricordare a Fuina, non è in crisi perché qualcuno lo collega impropriamente all’industrializzazione della valle, ma per l’effettiva eredità lasciata dalla chimica, tanto che la zona è Sito d’Interesse Nazionale da bonificare, altro elemento che l’avvocato omette di considerare. Gli stessi agricoltori, invece, hanno il coraggio di denunciare la probabile inidoneità dei terreni alle produzioni food, superando una miope visione da politica dello struzzo. Semplicemente, per Fuina, non esistono le posizioni più volte esplicitate dalla sua stessa amministrazione. Non c'è traccia, nelle sue esternazioni, delle indagini in corso dell'antimafia, che vuole vederci chiaro proprio sulle modalità con cui Tecnoparco tratta i reflui del petrolio. Sorprendentemente, Fuina si preoccupa soltanto di giustificare il loro aumento, con argomentazioni esclusivamente tecniche ed economiche, che sono proprie di chi fa industria e non di chi è chiamato ad amministrare il bene comune. Riteniamo che una carica istituzionale eletta dalla gente sia chiamata a guardare con massima attenzione agli interessi della gente. In questo territorio, la popolazione li ha già ben definiti, invocando risposte e soluzioni sulle tematiche connesse all’ambiente e alla salute. In un mare di dubbi, domande, analisi contrastanti, risultati che ancora tardano ad arrivare, l'unica informazione che si preoccupa di dare Fuina è quella di una campagna di monitoraggio dell'Arpab, non nota al Fap ed ai cittadini, che avrebbe escluso i rischi per la salute relativamente alle sostanze aerodisperse. E i cattivi odori che costringono la gente a chiudersi in casa? E le acque del Basento? E la colorazione del canale di scarico di Tecnoparco? E l’aumento dei tumori? E' offensivo per le comunità della Valbasento pretendere che le stesse scendano in piazza oggi per difendere Tecnoparco, ritenuto dal presidente del Consiglio un progetto di successo nonché l'unica realtà capace di creare ricchezza, quando ieri sono scese in piazza a manifestare i loro timori rispetto a certe attività svolte da questa azienda. Tecnoparco ha creato ricchezza, in questi anni, per i suoi partner privati, non per il territorio. I bilanci dell'azienda parlano chiaro: in venti anni la forza lavoro si è praticamente dimezzata passando da 195 unità impiegate nel 1996 a 104 unità impiegate nel 2012 ed incide sui bilanci aziendali sempre per lo stesso valore economico, ovvero circa 5 milioni di euro/anno. E' curioso, peraltro, come proprio in seguito agli investimenti di cui Fuina parla sia saltato un terzo della forza lavoro dell'azienda, che pur impiegando meno dipendenti è passata da un volume d'affari di 19 milioni di euro (1994) ai 54 milioni del 2012. Per tutte queste ragioni, il FAP prende decisamente le distanze dal documento diffuso dal presidente Fuina. Prende anche atto della replica del sindaco Vito Di Trani che ha tenuto a rimarcare il suo impegno prioritario sulle tematiche di ordine ambientale. Il FAP, che in questo particolare momento chiede di essere tutelato nel suo ruolo e nelle sue funzioni, auspica fortemente che vengano messi in campo atti consequenziali, sia per muovere verso una soluzione della questione Valbasento, che al fine di ottenere la necessaria chiarezza politica su un tema di vitale importanza per questa comunità".
A riferirlo in una nota il Forum Ambientale Permanente del Comune di Pisticci.