'Potenza ed il contributo regionale'

POTENZA - Nell’ultima campagna elettorale l’enigma presente in ogni dibattito ha riguardato sempre il deficit del bilancio comunale. Voci, numeri, incubi amministrativi, accuse si sono rincorsi per giorni e non hanno permesso di trasformare ipotesi in numeri certi. I bilanci costantemente in pareggio dell’amministrazione Santarsiero, poi, non hanno offerto nessun supporto per poter svelare l’enigma. Così a poche settimane dalla loro elezione, avvenuta a giugno, i nuovi Consiglieri comunali hanno scoperto che il bilancio consuntivo, da approvare entro luglio, aveva un buco di 14 milioni e mezzo di euro, al netto della voce in entrata dei 9 milioni di euro erogati dalla Regione. Dopo altri due mesi di intenso lavoro è venuto fuori che anche per il bilancio preventivo, che considera le spese effettuate in 9 mesi su 12, sono già stati spesi 25 milioni di euro in più di quanti se ne sarebbero incassati in tutto l’anno. Insomma se a qualche Consigliere appena eletto era venuto in mente che in considerazione di un buco di 14 milioni di euro del 2013 i precedenti amministratori avessero messo in campo qualche provvedimento per ridurre il disavanzo ha dovuto invece scoprire che le spese nel 2014 sono aumentate del 10%. Il Comune di Potenza è paragonabile ad una famiglia che ha finito a settembre i soldi che avrebbe incassato in tutto l’anno e che, quindi, per i restanti tre mesi non ha denaro per mangiare e deve trovare anche quello per pagare i suoi debiti. Adesso la Regione, in sintonia con una nuova amministrazione che è riuscita finalmente a fare chiarezza sullo stato dei conti della Città capoluogo, ha la possibilità concreta di dare un segnale importante alla più grande comunità della Basilicata. Potenza è il Capoluogo di Regione, i suoi abitanti pagano tasse salatissime, sono anche degli ottimi contribuenti secondo le statistiche nazionali ma non hanno mai avuto in cambio servizi adeguati. I Potentini, ad esempio, hanno subito il danno di una disorganizzazione regionale e provinciale sulla gestione dei rifiuti, pagando per anni cifre incredibili a tutti i Comuni ed ai privati proprietari di discariche. E questa non certo una colpa che si possa addossare ai cittadini di Potenza. Potenza, poi, essendo Capoluogo di Regione eroga servizi a tutti gli abitanti della Provincia e a tutti i Lucani: 25 mila persone non residenti ogni giorno usufruiscono delle sue scuole, dei suoi uffici, dei suoi mezzi pubblici, delle sue strade e dei suoi cassonetti della spazzatura. Non si comprende perché la Città Capoluogo, con i suoi quasi 70 mila abitanti, non dovrebbe ricevere un aiuto economico dalla Regione, proporzionato alla sua popolazione residente e non, che ogni giorno vive la Città. Se qualcuno si stupisce della possibilità di dare contributo ai potentini, riteniamo che sia giunto il momento di ripensare la redistribuzione delle risorse regionali, comprese le royalties petrolifere, a tutto il territorio inclusi i due Capoluoghi, in modo che le più grandi comunità della regione possano fornire servizi di qualità. Non vogliamo sottrarci alle nostre responsabilità. Al di là del contributo esterno è necessario ed è giusto che la Città cambi rotta, facendo pagare i servizi a chi li utilizza, monitorando che tutti paghino, ottimizzando le spese e annullando gli sprechi, cosa che negli ultimi 10 anni, evidentemente, non è stata fatta. La Regione oggi può contare finalmente su una amministrazione che si pone l’obbiettivo di voler riequilibrare le spese e soprattutto di voler prendere anche decisioni difficili pur di ridare ai potentini pilastri solidi su cui costruire un futuro fatto di stabilità e non di continua emergenza.
A riferirlo in una nota Alessandro Galella, consigliere comunale Fratelli d’Italia.