Microstorie Ciclistiche: mostra presso l'AntikDesign di Putignano

POTENZA - Negli anni '90 Piero Maggioni dipinge la serie pittorica delle "microstorie ciclistiche". Si tratta di fiabe essenziali che rasentano spesso l'intento comico-umoristico; brevi narrazioni a conferma della lucida pittura, del conseguente mestiere capace di resistere nonostante la malattia, l'affaticamento, il dolore. L'arte è un soffio vitale, l'artista una foglia al vento, una bolla di luce che si auto feconda. Le microstorie consistono in un segno "primitivo" racchiuso in una vistosa realtà circense, con spazi e settori geometrici aggregati nel colore ruvido, appariscente, dove convivono e si muovono i protagonisti: esseri scomponibili quasi dada, omarini rigonfi e sgonfi impegnati in buffe gare, giochi infantili, favole titubanti, ingenue competizioni. Omuncoli di Faust o irriverenti diavoletti cartesiani, con a volte un esasperato effetto grotesque. "La stanchezza" ('92) di ambientazione lunare e "Il contrasto", del '93. "La contentezza", l'irreale "Asse di equilibrio" del mondo e gli "Scambi di ruota": tutti del '94. Il tema ciclistico, al di là della passione, rappresenta senz'altro un ritorno ai ricordi di gioventù degli anni '50, quando Piero in bicicletta valicava le colline godendo dei rumori, dei profumi trasportati dall'aria, della vista del crepuscolo con le basse nuvole rossastre squarciate dal sole.