Imu agricola, Ugl: “cancellare provvedimento d.l. n. 4 del 23 gennaio”

“L’Ugl Basilicata solidarizza con i sindaci, cittadini ed agricoltori per aver manifestato in P.za Montecitorio a Roma, e si oppone categoricamente a questa ingiusta norma prevista per l’IMU sui terreni agricoli ritenendo l’imposta iniqua che penalizza il settore dell’agricoltura, in generale, e la Basilicata in particolare per la natura dei sui territori, molto spesso argillosi e poco produttivi, inquinati oltre che per la scarsa densità della popolazione. Lo diciamo da mesi ed ora con vergognoso ritardo se ne saranno accorti anche a Palazzo Chigi. La situazione per la gran parte dei Comuni lucani è insostenibile e in molti casi i bilanci rischiano di saltare”. Lo dichiarano i segretari regionali dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi e Pino Giordano per i quali, “ci troviamo di fronte a uno Stato che continua a vessare un settore che è già in ginocchio come l’agricoltura e in questo caso, piccoli proprietari di appezzamenti di terra. Con il pagamento dell’IMU sui terreni agricoli di chi prima era esente si rischia di creare profondi disagi a Comuni e cittadini nella consapevolezza della complessa situazione finanziaria che sta vivendo il settore agricolo nella nostra regione, in particolare. Siamo vicini ai tanti proprietari dei terreni agricoli che hanno dato vita a una grande manifestazione di protesta per dire no a questa tassa, che quasi nessuno è in grado di potere onorare, considerate le difficoltà del momento per effetto della crisi economica. A questo punto serve che Governo e Parlamento cancellino il provvedimento 23 gennaio 2015 d.l. n. 4 sull'IMU agricola con un intervento legislativo, ribadendo il concetto che ci troviamo di fronte ad aree disagiate: l’Imu sui terreni agricoli va abolito senza ma e senza se. Non semplici rinvii ma, esenzione. E' una vergogna – proseguono Tancredi e Giordano -, hanno reso retroattiva una norma per reperire le risorse necessarie per la copertura della promessa elettorale del premier Renzi, i famosi 80 euro, è una vera e propria presa in giro per Sindaci e per i proprietari. Per il nostro territorio si tratta di un’ulteriore mannaia fiscale destinata a compromettere ancora di più il già precario stato di salute dell’agricoltura, che resta tuttora uno dei settori trainanti dell’economia. Tale tasse imposta è un colpo durissimo al mondo agricolo lucano, che attendeva con speranza dal Governo una norma in grado di riequilibrare, con l’aggiornamento degli estimi catastali, le disparità esistenti e quindi dare una boccata d’ossigeno al settore. I poveri agricoltori della Basilicata si ritrovano, invece – concludono i segretari Ugl -, con un provvedimento volto a fare cassa, sordo alle peculiarità di un mondo in grande sofferenza e ingeneroso verso un settore strategico anche per la salvaguardia del territorio”.