POTENZA - Nuova “puntata” della trattativa sulla vertenza Cisa che ha preso il via in estate ed è entrata nel vivo a luglio con una serie di incontri al Ministero dello Sviluppo economico, dove la multinazionale Allegion ha presentato il piano industriale per i prossimi tre anni che prevede investimenti per 17 milioni di euro tra Faenza e Monsampolo ed anche 258 potenziali esuberi.
Da mesi l’Ugl unitamente ad altri sindacati chiedono di ridiscutere il piano degli esuberi e tengono duro sul mantenimento dell’organico.
In discussione la vicenda dei 238 dipendenti Cisa, dello stabilimento faentino, sui quali la proprietà, la multinazionale irlandese Allegion, con sede a Dublino, ha annunciato nel mese di giugno c.a. un traumatico taglio occupazionale da sommare ai 20 esuberi calcolati nella sede di Ascoli in seguito al trasferimento di alcune attività. E le risposte concrete sono attese nei tre appuntamenti già fissati al Ministero dello Sviluppo economico.
Nel primo vertice – ieri, alla presenza del Mise, dei manager Allegion/Cisa, del sindaco di Faenza e dei sindacati (presente per l'Ugl il segretario nazionale Paolo Di Giovine) – l'azienda ha manifestato “una certa apertura” dichiarandosi disponibile ad aprire un ragionamento sull'eventuale modifica del piano industriale. In data odierna nell'assemblea per i lavoratori della Cisa di Faenza - vista l'ampia partecipazione s'è svolta nel Pala Cattani di Faenza i sindacati Ugl, Cgil e Cisl hanno aggiornato sull’esito dell’incontro di ieri a Roma.
Gerardo Fasulo, segretario della Ugl metalmeccanici Forlì-Cesena e Rimini ha spiegato ai lavoratori che a Faenza la multinazionale irlandese Allegion propone di riqualificare complessivamente 23 addetti in mansioni e attività di ricerca, sviluppo e marketing. Ed agli altri restanti lavoratori in esubero si propone la possibilità di fruire degli ammortizzatori sociali, della mobilità volontaria con l'incentivo all'esodo, e un'annualità.
“Come sindacato manteniamo ferma l'intenzione di puntare alla difesa del massimo livello occupazionale e combatteremo per evitare che l'azienda operi con iniziative unilaterali sulla vocazione del sito di Faenza. L'Ugl chiede di ridiscutere il piano degli esuberi e tiene duro sul mantenimento dell’organico e ad oggi non garantisce accordi se non verranno mantenuti i due impegni. Siamo pronti a dare battaglia se ci chiederanno di firmare la cassa integrazione senza salvaguardare i livelli massimi di occupazione”: annuncia battaglia Gerardo Fasulo.
“Ci sono le condizioni affinché Faenza rimanga sede di uno stabilimento produttivo e non solo centro locale per uffici e punto di ricerca e sviluppo o logistica come è stato paventato dalla proprietà”: dichiara Gerardo Fasulo che per sottolineare la linea dura di battaglia annuncia che: “il sindacato Ugl sarà disposto ad avallare ogni iniziativa di protesta come scioperi o picchetti che i lavoratori vorranno eventualmente organizzare a tutela del proprio posto di lavoro”.