Matera, Islam e altre religioni a confronto

MATERA - Consentire ad ogni persona di fede islamica di accedere senza difficoltà ai momenti di preghiera o a strutture ricettive senza imbattersi in contesti non conformi alla Shariah. In parole più semplici, ma concrete: abbattere le barriere architettoniche, culturali e soprattutto religiose per rilanciare la ripresa economica e turistica del nostro Paese, considerando la religione musulmana come opportunità. Con queste premesse, la Comunità Islamica d’Italia (CIDI) parteciperà all’evento internazionale sul turismo accessibile in programma dal 18 al 20 novembre p.v. in Costa Jonica e Matera.

La manifestazione sul tema “accessibilità in viaggio” è promossa da InVisibili (il blog sulla disabilità del Corriere.it), dal Comune di Matera, da Moreitaly e dalla Rete Italiajonica, il grande consorzio d’imprenditori di Basilicata, Puglia e Calabria che operano nel mondo del turismo. Dialoghi culturali, workshop, educational, vetrina del territorio, incontri B2B e degustazioni: per due giorni, illustri relatori si alterneranno in una serie di interventi tecnici nella città di Matera, eletta capitale della cultura per il 2019. L’aspetto religioso sarà affrontato nel giorno di apertura dei lavori con un dialogo moderato dal giornalista Alessandro Cannavò sui temi turismo religioso, multiculturalismo e accessibilità. Il presidente della Comunità Islamica d’Italia (CIDI) Prof. Ing. Sharif Lorenzini si confronterà con il direttore dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto, Don Valerio Pennasso e il rabbino Umberto Piperno. “La Comunità Islamica d’Italia ha accolto con piacere l’invito a partecipare a questo progetto, con un preciso obiettivo – ha annunciato Sharif Lorenzini - ricostruire la vita dei nostri antenati attraverso la storia, i luoghi, i paesaggi e le architetture. Ed è proprio grazie alla scoperta di questi elementi che capiremo l’intreccio e la comunione tra le religioni e le culture antiche.

Tramite uno straordinario percorso apprenderemo importanti nozioni utili, oggi più che mai, a costruire e ricostruire la pace che regnava ai tempi dei nostri predecessori. Pace basata sulla fratellanza, l’amore per l’altro e il progresso, che si fonda sul riconoscimento e sul rispetto delle diversità. In questo senso, sarò onorato di dare il mio piccolo contributo, finalizzato al raggiungimento di questo ambizioso oltre che tanto desiderato progresso, a nome della Comunità Islamica d’Italia”. In quest’ottica, CIDI da tempo si sta impegnando con le istituzioni per promuovere l’abbattimento delle barriere religiose attraverso la promozione della certificazione Halal.

“Faccio un esempio: se una famiglia musulmana sceglie una località turistica italiana – spiega il Prof. Lorenzini – si imbatte spesso in serie di difficoltà, in primis l’identificazione di una struttura ricettiva le cui caratteristiche siano conformi alla Shariah Islamica. Attraverso la certificazione Halal è possibile rendere idonea all’accoglienza dei musulmani qualsiasi struttura ricettiva e non soprattutto sotto il profilo religioso, incrementando un flusso turistico e quindi economico di elevata potenzialità in un Paese, l’Italia, che ha fatto dell’accoglienza il proprio fiore all’occhiello”. Concetti che condivide a pieno don Valerio Pennasso.

“Nel 2015 oltre un miliardo e 184 milioni di turisti si sono messi in cammino non soltanto – spiega don Valerio - per una vacanza ma anche per esprimere un desiderio di rispondere ad una sete di conoscenza e di cultura. La necessità di incontrare altre persone, altri stili di vita, altre consapevolezze del vivere stesso; le persone che hanno l’opportunità di esprimere le loro necessità di ricerca di sacro, di Dio, dell’uomo. L’accessibilità per tutti può dare una risposta a queste domande. Può dare una risposta a questo uomo affinché possa incontrare altri uomini, altre storie, altre culture, religioni e ricavare per sé uno stile di vita più umano”. Dello stesso avviso anche il rabbino Umberto Piperno.

“Questa iniziativa dell’accessibilità ai luoghi sacri ha un obiettivo preciso – spiega -  è Abramo, suo figlio Isacco, l’umanità che si presenta al monte del Signore con la sua spiritualità, con la sua dimensione generale di collettività per offrire il meglio di sé, per fare in modo che ogni uomo possa presentarsi al  Signore e presentare, rinnovare le proprie forze com’è scritto nei salmi: coloro che sperano nel Signore miglioreranno le loro forze”. Nel corso della stessa giornata è previsto l’intervento del direttore commerciale di Halal International Authority Fabio Spilotros che illustrerà le potenzialità della certificazione Halal per le aziende italiane.

Per info e contatti: Annadelia Turi (348/4949204)