Digital e smart: ecco come i Millennials stanno cambiando il mondo del lavoro

Ogni generazione porta con sé degli inevitabili cambiamenti: questi cambiamenti finiscono per impattare su ogni aspetto della società. Il mondo del lavoro, com’è ovvio che sia, non è esente dalle suddette evoluzioni: ecco che lo scettro del comando, in questo preciso momento, viene impugnato proprio dai Millennials. Ovvero dalla generazione subentrata ai baby boomers, che sta dimostrando di possedere doti e capacità mai viste: soprattutto in termini di confidenza con le nuove tecnologie, e di bravura nel bilanciare il lavoro con il proprio tempo libero. Dato che stiamo comunque parlando di tecnologie, il termine hi-tech “multi-tasking” rende perfettamente l’idea di questa generazione: capace di fare tante cose insieme, senza risentirne negativamente in termini di prestazioni.

Millennials: com’è cambiato e come cambierà il lavoro?
Quali sono le modifiche che hanno già investito il mondo delle professioni, e quali quelle che verranno? Partiamo dalle prime: innanzitutto, le aziende si sono aperte alla flessibilità in termini di orari e di presenza sul posto di lavoro. Una caratteristica che, guardando a un passato recente, sembrava tutt’altro che possibile. Non a caso, anche in Italia si sta facendo largo il concetto di smart working: un “lavoro agile” che consente ai di lavorare da casa o a distanza. Merito delle tecnologie, che consentono di accedere alle piattaforme a distanza tramite Internet, smartphone e tutti gli altri device tecnologici. Quali sono, invece, le novità che verranno? Il lavoro sviluppato tramite piattaforme di condivisione in cloud: dunque una forma di lavoro sempre più spesso mobile e interconnessa.

Smart workers e nomadi digitali: come funzionano?
Già detto dello smart working, c’è un altro fenomeno che riguarda i Millennials e il mondo delle professioni: è il nomadismo digitale, ovvero la capacità di lavorare ovunque nel mondo. Grazie a Internet, un giovane professionista può spostarsi in qualsiasi città del globo, senza radici, e comunque continuare a lavorare. Naturalmente, il nomadismo digitale è una diretta conseguenza dello smart working: dunque di questa rinnovata elasticità da parte delle aziende. Eppure, c’è un elemento che funge da legante indispensabile per il loro funzionamento: è la connessione, che deve a sua volta essere elastica ma sempre performante. Infatti, anche le aziende si stanno adeguando a questi nuovi trend: Linkem ad esempio, offre una connessione Internet senza linea fissa, perfetta per chi si sposta spesso.

Mercato del lavoro: le prospettive della prossima decade
Alla luce di queste rivoluzioni, come cambierà il mercato del lavoro nei prossimi 10 anni? Stando agli esperti del settore, si sposterà sempre più spesso verso il digitale: attualmente l’unico universo in grado di dare una soluzione concreta alla crisi economica e alla disoccupazione. Chiaramente, in termini pratici, il lavoro diventerà sempre più smart e sempre più nomade: al punto che, con la nascita della vera realtà virtuale, sarà possibile lavorare con un proprio avatar all’interno di città, edifici e uffici fittizi. In quel momento, non sussisterà più alcuna differenza fra lavoro “fisico” e lavoro “digitale”: diventeranno la medesima cosa.