Nastro d’Argento speciale a Claudio Santamaria per 'The Millionairs'

VENEZIA - Nastro d’Argento speciale a Claudio Santamaria per il miglior esordio alla regia con The Millionairs, il cortometraggio prodotto da Gabriele Mainetti con il sostegno Lu.Ca, l’accordo tra Lucana e Calabria Film Commission e l’interesse culturale del MiBACT, presentato a Venezia dalle Giornate degli Autori.
Lo hanno  annunciato ieri Giornalisti Cinematografici preparando il gran finale dei Corti d’Argento 2018, a Roma il 18 Aprile prossimo, quando alla Casa del Cinema saranno consegnati premi e menzioni speciali ai film migliori dell’annata. E il cinema lucano porta a casa anche una segnalazione per l’impegno civile assegnato ad “8 giugno 76” di Gianni Saponara che ricorda un poliziotto Lucano ucciso dalle Brigate Rosse oltre al l’ammissione alla fase finale del corto “L’Avenir” prodotto dalla casa di produzione lucana “Mediterraneo Cinematografica”.

“Siamo felici di aver sostenuto l’esordio intenso e di genere di Claudio Santamaria che ottiene il prestigioso riconoscimento dei giornalisti cinematografici - dichiara Paride Leporace direttore di Lucana Film Commission - e che e’ stato il felice prologo del progetto Lu.Ca che sta dimostrando come le sinergie istituzionali al Sud possono far crescere un distretto economico di grandi potenzialità. I successi di Jonas Carpignano, la serie internazionale Trust, l’inizio delle riprese del film “Arberia” dimostrano che con economie di scala si possono sperimentare diversi linguaggi che permettono alle maestranze del nostro comparto di poter operare nei propri territori con ottimi risultati e grandi soddisfazioni”.

Distribuito da Lucky Red e trasmesso da Studio Universal, The Millionairs  mette in scena una lunga notte durante la quale un bosco diventa teatro per una serie di efferati omicidi che coinvolgono una serie di personaggi, ingolositi da una valigetta carica di banconote. È, insomma, un affresco sull’avidità umana tratto dalla graphic novel di Thomas Ott e interamente basato sulla forza delle immagini, senza dialoghi. Questa struttura narrativa ha permesso a Santamaria “di raccontare la storia utilizzando il cinema nella sua forma più pura, attraverso, cioè – come ha spiegato nelle note di regia – il racconto per immagini”.