Piano collettivo di salvataggio, presentato l’inedito programma per la sicurezza in mare


OSTUNI - Aumenta la sicurezza in mare per i tanti bagnanti che fruiscono delle spiagge distribuite lungo i sei chilometri di litorale del Parco delle Dune Costiere, dove sono sorte undici postazioni di salvataggio. Collocate in corrispondenza sia di lidi privati, che di spiagge libere, le torrette sono presidiate, dalle ore 9 alle ore 19 di ogni giorno, da personale regolarmente abilitato al salvamento in mare. I particolari del progetto, il primo ad essere avviato nella Regione Puglia mediante la formula del partenariato pubblico/privato, sono stati resi noti nella mattinata di oggi, mercoledì 13 giugno, durante la conferenza stampa che si è tenuta presso la Casa del Mare “Lido Stefan”, a cui hanno preso parte tutti i soggetti coinvolti nel programma. Presente il Comandante della Capitaneria di Porto di Brindisi Salvatore Minervino; il Presidente del Parco delle Dune Costiere Enzo Lavarra e il Direttore Gianfranco Ciola; l’architetto Marco Massari, redattore del Piano collettivo di salvataggio; il Presidente del consorzio DunAmare, organo promotore del progetto, Eliseo Gallo; mentre per il Comune di Ostuni è intervenuto il Sindaco Gianfranco Coppola, l’Assessore alla Protezione Civile Francesco Palmisano e l’Assessore all’Ambiente Luigi Nacci.

«Questo progetto – dichiara il Sindaco Coppola, aprendo la conferenza – rappresenta l’atto pratico di una sinergia reale tra amministratori e privati cittadini, volta al benessere e alla sicurezza di un’intera comunità. Ringrazio i vertici del Parco delle Dune Costiere e l’assessore Palmisano per il lavoro svolto sinora, avviando il progetto lungo il litorale che rientra nel territorio dell’area protetta. Resta alta la concentrazione sul Piano delle coste e sui diversi progetti di riqualificazione del Porto di Villanova, per cui non intendiamo lasciarci sfuggire nessuna opportunità di investimento, sia pubblico, che privato».

«Durante l’estate il principale compito della Guardia Costiera è quello di soccorrere i bagnanti in difficoltà – dichiara il Comandante Minervino – pertanto, non ho potuto fare altro che accogliere con infinito entusiasmo l’avvio di questo progetto che definirei avanguardistico, visto che è il primo in Puglia. Da una città virtuosa come Ostuni, composta da realtà sensibili che lavorano per la crescita etica ed economica dell’intero territorio, non poteva che scaturire un progetto di grande validità sociale. Tutelare la sicurezza dei bagnanti sulle spiagge libere non è automatico, perciò all’amministrazione comunale ostunese va il grande plauso di aver reso sicuro una lunga lingua di costa, peraltro interessata da tratti altamente a rischio».

«La storia ci tramanda che da secoli – dichiara il Presidente del Parco Dune Costiere Enzo Lavarra – questi luoghi sono oggetto della sensibilità di persone intente a preservarne la ricchezza biologica, paesaggistica e culturale. Il posto in cui siamo ad esempio, che fino a poco tempo fa versava da anni in uno stato di degrado e di pericolosità per la salute della collettività, è diventato il presidio della biodiversità faunistica dell’area e un contenitore di arte e sapere. Pertanto il mio sentito ringraziamento va al Direttore Gianfranco Ciola, agli operatori e a tutti i volontari che lavorano per conservare tanta bellezza. Sono oltremodo grato al Sindaco Coppola per la sensibilità con cui guarda alle attività del Parco e alla grande disponibilità che dimostra in occasioni come queste».

«Certamente l’amministrazione ha svolto un ruolo significativo nella predisposizione del Piano collettivo di salvataggio – dichiara l’assessore Palmisano – ma bisogna riconoscere che il grande merito per la realizzazione di questo ambizioso progetto vada ai privati che si sono resi totalmente disponibili, talvolta mettendo a rischio, per via delle tempistiche dilatate della pubblica amministrazione, il proprio ritorno economico. I sacrifici che gli operatori hanno fatto sinora e sono pronti ad affrontare non sono pochi, ma verranno sicuramente premiati da un ritorno economico e di immagine. Stiamo pensando infatti di estendere man mano il servizio di salvataggio all’intera fascia costiera di competenza del Comune di Ostuni».

«Il Piano collettivo di salvataggio arriva dopo un laborioso periodo di studio e pianificazione – spiega il Direttore del Parco delle Dune Costiere, Gianfranco Ciola – condotto in collaborazione con tutti i soggetti interessati. Acquisito il parere favorevole della Capitaneria di Porto, che si è trovata effettivamente di fronte a un progetto assolutamente inedito, abbiamo iniziato a progettare un nuovo “fronte” per il nostro mare all’insegna della sicurezza dei bagnanti. Sembra quasi di essere in California. Lungo i sei chilometri di costa ostunese del Parco delle Dune, sono allineate undici torrette di avvistamento, ciascuna delle quali è dotata di: stazione radio, per comunicare con le altre postazioni e con la Capitaneria in caso di emergenza, di defibrillatore e di una cima di salvataggio lunga 200 metri».

A margine della conferenza stampa, sono stati consegnati i vessilli FEE (Foundation for Environmental Education) che certificano la qualità delle proprie acque marine e dei servizi erogati dai lidi. L’ambita Bandiera Blu 2018, che il Comune di Ostuni conquista per il 24° anno di fila, è stata affidata ai gestori di Viar Beach, Playa, il Faro e Lido Morelli.

«Non posso che esprimere parole d’orgoglio per l’ottimo lavoro avviato con il comparto degli operatori balneari del Parco – dichiara l’assessore Nacci – per la buona volontà e la creatività profuse nel voler integrare importanti politiche sociali. Il Comune di Ostuni, come riconosciuto dalla FEE, ha dimostrato di rispondere a tutti quei prerequisiti che determinano l’assegnazione della Bandiera Blu. L’amministrazione fa molto, l’assessorato che ho l’onore di guidare e l’Ufficio ambiente lavorano in maniera alacre per valorizzare le ricchezze naturalistiche, paesaggistiche e culturali che fortunatamente possediamo e potersi avvalere di una così sensibile e puntuale collaborazione dal privato, porta il territorio a crescere nel modo migliore. Oggi si compie un grande passo avanti verso la diffusione della nostra cultura e, al tempo stesso, verso la tutela del nostro inestimabile patrimonio. Il Piano collettivo di salvataggio in mare rappresenta l’emblema di questa virtuosa visione di sviluppo e un buon esempio da replicare in altri ambiti della gestione dei beni comuni».