Fondi Ue, Mattia: Zes possono partire solo se prima Regione fa suo dovere


POTENZA - La necessità e urgenza rispetto alla partenza delle Zes (Zone economiche speciali) c'è senza dubbio, ma non capisco come a dire una cosa del genere possa essere l'assessore regionale Luca Braia, dal momento che tale decisione spetta proprio alla Regione presieduta per circa 5 anni dal governatore Pittella che ora è agli arresti domiciliari per lo scandalo sanità. Sono infatti 14 mesi che dalla Giunta si attende il via libera al progetto definitivo per le Zes, senza il quale il ministro per il Sud non può emanare il relativo Dpcm. Si tratta di procedure piuttosto chiare e scontate e Braia questo lo sa benissimo per cui non può che chiamare in causa se stesso e la giunta Pittella. Anche relativamente alle sue affermazioni sul Consorzio di Bonifica, sono certo che da parte del ministro per il Sud non mancherà la volontà di collaborare e di fornire supporto, come ha già chiaramente dimostrato, ma al contempo non si comprende come mai, se c'era davvero urgenza di realizzare queste opere, non si sia intervenuti facendo ricorso negli anni precedenti ai fondi europei a disposizione. Di scaricabarile e di furbizie lessicali per nascondere mancanze ne abbiamo viste già troppe qui in Basilicata. Affermazioni di questo tipo, tra l'altro, fino a poco fa, quando a Roma c'erano compagni di partito a “fare il palo”, non se ne erano mai sentite. Così in una nota Antonio Mattia, candidato presidente Regione M5S.