Acerenza: nella “Città-Cattedrale” il teatro sacro itinerante


ACERENZA (PZ) - Giovedì 4 ottobre prossimo, la città di Acerenza (Pz) ospiterà la quinta tappa della rappresentazione teatrale itinerante “Poema della Croce”, testi di Alda Merini, regia di don Vito Telesca. Lo spettacolo avrà inizio alle ore 18.30 in Cattedrale.

Continua il tour cominciato nell’agosto scorso nelle cattedrali e concattedrali delle Diocesi lucane, nell’ambito del progetto regionale “TEATRO SACRO NELLE CATTEDRALI” promosso dall’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsiconuovo, patrocinato dalla Regione Basilicata e dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana), ideato e diretto da don Vito Telesca, Vicario generale dell’Arcidiocesi. Le tappe precedenti dello spettacolo si sono svolte a Melfi, Potenza, Lagonegro e Matera.

L’incarnazione, il mistero sanguinolento della croce, la redenzione sono raccontate nell’intenso dialogo interiore della Poetessa con Maria e il Figlio che, nell’adattamento teatrale di don Vito Telesca, è affidato alle voci di Giovanna Valente, Donato Varallo ed Anna Anastasio. La poesia si intreccia all’azione mimico- coreutica della compagnia HDUEteatrO, alla musica e al canto con l’Associazione musicale “ART-PARK”, il coro della “Cappella Musicale della Cattedrale di Potenza” diretta da Giuseppe Cillis, le interpretazioni della voce solista Iole Cerminara e gli intermezzi del soprano Patrizia Borghini. Gli accompagnamenti musicali sono affidati a don Mimmo Florio (chitarra), Donato Benedetto (tromba), Paolo Miccolis (violoncello), Francesco Scorza (pianoforte). Audio e luci a cura di Renato La Ghezza.

Il “Poema della Croce”, nell’intento dell’ideatore, vuole anche promuovere il patrimonio artistico ed architettonico custodito nelle Chiese e nei borghi lucani, tra cui Acerenza, classificata tra i “Borghi più belli d’Italia” e denominata “Città-Cattedrale” per l’imponente tempio che troneggia nel centro storico. La cattedrale di Acerenza, stimata da Monsignor Giuseppe Vairo, già arcivescovo delle Diocesi di Acerenza e di Potenza, tra le cattedrali più belle del Meridione, è dedicata a Santa Maria Assunta e a San Canio patrono della città. Edificata nell’ XI secolo in stile romanico-cluniacense, sorge sui resti di una chiesa paleocristiana, a sua volta fondata su un tempio pagano dedicato ad Ercole Acheruntino. Testimonianza del dominio Normanno, l’imponente e stratificato patrimonio culturale della costruzione, dalla facciata al campanile, mostra bassorilievi e sculture del XIII secolo e materiale di riuso di origine funeraria proveniente dall’area dell’antica Acheruntia. Il Duomo conserva la reliquia del bastone di San Canio Vescovo, un coro con deambulatorio ed il gioiello rinascimentale della Cripta seminterrata. Voluta dal feudatario Giacomo Alfonso Ferrillo, terminata nel 1524, è decorata con affreschi parietali e raffinatissimi bassorilievi, modellata ed ispirata dalla cripta di San Gennaro del Duomo di Napoli.